Carceri: "A Teramo siamo all'anno zero"

TERAMO 'Non basta l'indulto, adesso servono interventi strutturali e soprattutto formazione e aggiornamento per i nostri agenti'. Con questa richiesta il segretario generale del Sindacato autonomo agenti di polizia penitenziaria (Sappe), Donato Capece (nella foto), ha anticipato con i giornalisti l'incontro fissato questa mattina con il direttore della casa circondariale di Teramo, Giovanni Battista Giammaria. A Teramo per chiedere al responsabile dell'istituto di pena teramano 'una decisa svolta nei rapporti sindacali e con il personale', Capece ha affrontato il tema della situazione di vivibilità nelle carceri italiane, all'indomani delle scarcerazioni a seguito del provvedimento di indulto del governo: 'Adesso siamo nel rapporto paritario tra popolazione carceraria e agenti di polizia penitenziaria e questo grazie alla riduzione della metà del numero dei detenuti: adesso è il momento di approfittare per permettere ai colleghi i riposi e le ferie ma anche per affrontare il discorso relativo alla formazione del personale, dell'aggiornamento, dei livelli di sicurezza e del potenziamento di servizi quali le misure alternative e l'esecuzione penale esterna'. A Teramo in particolare, Capece ha voluto sottolineare il grave clima di 'disorganizzazione esistente a livello dirigenziale, con un direttore che si limita a gestire soltanto la burocrazia e che rifiuta ogni elementare relazione sindacale. In questo istituto di pena siamo all'anno zero, qui si discute ancora di ferie e di riposi ha aggiunto Capece . In Abruzzo l'indulto ha ridotto del 50% la popolazione carceraria; a Teramo in particolare, sono stati scarcerati 110 detenuti: attualmente sono ristretti in 244 a fronte di un corpo di agenti di polizia penitenziaria formato da circa 200 unità.