Amministratori amati in maniera "trasversale"

Stamani, in un lungo e dettagliato articolo su 'Il Messaggero' in cronaca di Pescara Lilli Mandara riempie di particolari la cronaca dei vari traghettamenti di Angelo Cordone dal defunto Sospiri ai vivissimi vertici del centro sinistra regionale. Poco ci importa: forse (anzi, il cittadino deve darsi una spiegazione e quindi dice 'sicuramente') le competenze del dottor Cordone sono preziose e a destra e sinistra non c'è alcuno che voglia farne a meno. O non c'è alcuno che 'possa' farne a meno. Ma va benissimo, perchè non è nemmeno obbligatorio giurare odio eterno a chi c'era prima e buttare via tutto sprecando competenze e capacità. Ma questo proteggersi, volersi bene in maniera 'trasversale', tutelarsi a vicenda, battersi per qualcuno, dove nasce? E soprattutto: come si applica questo criterio della scelta:'ti salvo', 'ti butto a mare'? Si racconta, tanto per non allontanarci troppo dalla sanità, di dipendenti (in questo caso la Asl è teramana) ben visti dal precedente direttore generale. E sin qui, lo sappiamo tutti: all'interno del palazzo, all'arrivo di Mario Molinari, in tanti affilavano i coltelli nell'attesa di vedere i nemici declassati. Una specie di epurazione in mano anche a chi dentro ci metteva i rancori e le invidie personali. In realtà fortunatamente non è successo granchè: al contrario, le conferme sono state molte. In alcuni casi c'è la quasi certezza che il dipendente signor x abbia avuto timore di rimanere senza copertura e si sia trovato, questa volta non più a destra, ma a sinistra, un 'cane da guardia' che vigili su lui e impedisca un morso o uno sbranamento da parte di vecchi o nuovi dirigenti. Sappiamo che 'le cose vanno cos_', ma che si diano per scontato, come se queste cose fossero le più normali del mondo, è davvero troppo. Il presidente Del Turco intanto continua a tuonare (ma quest'uomo è sempre arrabbiato. ) e giura che in 70 giorni ridurrà gli sprechi degli enti di diretto interesse della Regione e anche di. indiretto. Be', da una parte si esagera peccando in etica, dall'altra forse ci si allarga un po'. Non è che l'Abruzzo sia diventato il 'libero stato degli Abruzzi' e che un giustiziere possa mettere le mani su tutto. Perchè esistono le regole. Sono quelle che dovrebbero impedire le tutele trasversali e quelle diritte, sono quelle che dovrebbero impedire le assenze di democrazia cos_ come le ingerenze. Perchè qualcuno ci rimette sempre, quando le cose non sono giuste, cioè non rispondono alle regole che ci sono (e sono quelle che garantiscono, appunto, la democrazia). Ci rimette chi non crede di doversi fare amare a livello trasversale per essere considerato a pieno titolo nella società, ci rimette chi non svenderebbe la propria dignità ad una festa privata o a un congresso politico per uno scatto in una Asl qualsiasi. E forse non ci guadagnano granchè nemmeno quelli che ci guadagnano.