TERAMO Chi credeva che la querelle ChiodiCaporale fosse finita si è sbagliato. Alla lettera aperta del direttore dell'Istituto zooprofilattico replica il sindaco Chiodi con una sua, che riceviamo e pubblichiamo.
Signor Direttore,
il rispetto per una corretta informazione dell'opinione pubblica mi induce a rispondere alla Sua “lettera aperta” facendo subito una premessa che impone, quale Sindaco, il mio intenso e deciso intervento nella vicenda: l'I. Z. S. con il suo prestigio e la ricchezza rappresentata dalla professionalità degli oltre 500 dipendenti, è un patrimonio dell'intera comunità teramana e non di chicchessia.
La storia è nota e non può essere mistificata anche perché supportata da atti amministrativi: questa Amministrazione si accinge a garantire all'Istituto ulteriori 20 milioni di euro indispensabili per completare il finanziamento della nuova sede attraverso l'aumento della potenzialità volumetrica di altre aree di proprietà dell'Istituto la cui rilevante capacità edificatoria verrà immessa sul mercato; non le sfuggirà che una variazione urbanistica di tale entità deve rifuggire da semplificazioni o accelerazioni acritiche al riparo delle quali potrebbero celarsi scempi urbanistici, per non dire vere e proprie speculazioni a discapito dell'interesse complessivo della città. E' pertanto doverosa una valutazione prudente ed approfondita che Lei derubrica a “ritardi”. A proposito, relativamente alla presunta tardività del mio coinvolgimento in prima persona non le sfuggirà nemmeno che il Sindaco è l'apice di una amministrazione complessa ed articolata e quindi, se una questione assume una rilevanza tecnica, sono i tecnici dell'Amministrazione, per conto della stessa, a dover effettuare le valutazioni richieste sempre conseguentemente ad un preciso indirizzo di volontà da parte dell'organo politicoamministrativo. E' una questione di chiarezza di ruoli che, mi consentirà, non ho potuto riscontrare nell'Istituto Zooprofilattico, giacchè mai questa amministrazione ha avuto una sollecitazione ad interloquire da parte dell'unico organo politicoamministrativo legittimato a ciò in mancanza di un consiglio di amministrazione costituito: il commissario straordinario, se cos_ può essere ancora definito a quattordici anni dal suo insediamento.
A proposito, Lei che è il direttore dell'Istituto non concorda con me che la ricostituzione di un Consiglio amministrazione, previsto per legge, garantirebbe maggiore autorevolezza e forza istituzionale e migliori garanzie nella gestione rispetto ad una situazione di precarietà ? Non pensa che ciò sarebbe funzionale agli interessi complessivi dell'Istituto nonché utile ad eliminare tanti equivoci e perplessità sulle ragioni di una persistenza cos_ annosa della precarietà istituzionale ? Non ritiene che questo farebbe l'interesse dell'istituto da Lei auspicato ? Io penso di s_ e solleciterò la Regione Abruzzo affinché provveda in tal senso sperando di averla con me in questa iniziativa per il bene dell'Istituto.
Questi sono i fatti ed i problemi concreti, il resto è demagogia della quale non mi interessa indagare la finalità anche se il ruolo di analista politico che ha voluto assumere con la Sua “lettera aperta” sottolineando presunte difficoltà politiche della maggioranza, qualche lecita considerazione l'autorizza.
Da ultimo concordo con Lei che “una contrapposizione personale, fino al dileggio ed all'offesa”, è esercizio inutile ed improduttivo tanto che è mio costume, noto e consolidato, rifuggire da essa, ma a proposito di dileggio ed offesa, sarebbe cos_ cortese da spiegarmi come questo Suo auspicio si concilia con il pubblico e gravissimo vilipendio che Lei ha fatto nei confronti del Consiglio Comunale definendo alcuni consiglieri “imbecilli” ?
E rispetto al motivo che ha originato questo scambio epistolare, non Le sembra che il Suo silente e perciò adesivo atteggiamento allorché il Sindaco dell'Aquila ha paventato lo spostamento dell'IZS all'Aquila, sia stata una inutile ed improduttiva, per non dire futile, provocazione istituzionale ? Ma stiano tranquilli i dipendenti ed i cittadini, perché qualora si trattasse di qualcosa di più di una boutade, il Sindaco porrà in essere tutte le battaglie necessarie per scongiurare il pericolo da Lei evocato.
La saluto con rispetto anche personale auspicando che ragioni di tutela e salvaguardia dell'Izs e dei suoi dipendenti prevalgano sempre ed è quello che stiamo facendo rendendo possibile la costruzione della nuova sede.
Gianni Chiodi
Sindaco di Teramo