TERAMO Sono tre su dieci i pazienti ricoverati negli ospedali che rischiano di assumere il farmaco sbagliato, ma fortunatamente spesso l'errore viene evitato . Però non si tratta solo di farmaci. A capèire ci aiuta DoctorNews. I dati sono emersi nel corso del Forum Risk Management in sanità, ad Arezzo. 'Si tratta spiega Carlo Ramponi, della Joint Commission International, la società che ha avuto l'incarico dall'Oms di scovare nuove soluzioni per il risk management di statistiche internazionali che stimano un 30% di errori legati alla terapie farmacologiche. In realtà, molti di questi sono dei 'near miss'', ovvero dei possibili errori che vengono corretti ancor prima di essere compiuti. 'Ma il punto più allarmante è il sommerso precisa Ramponi quando parliamo di eventi avversi da errori sanitari. I dati Usa parlano di 1. 500 eventi gravi in 10 anni, ma sono solamente quelli venuti a galla dai report delle strutture, e si stima siano l'12% del totale'. Per quanto riguarda l'Italia, 'il nostro Ssn sottolinea il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta è un sistema fondamentale sano, anche se il problema degli errori esiste ed è nostro compito ridurlo al minimo. Il cittadino in ospedale deve sentirsi al sicuro. Ministero, Regioni, Asl e operatori che esercitano la professione sono chiamati a dare un contributo importante in questo senso'. Anche perché sono 'circa 10 milioni ricorda il sottosegretario i cittadini che passano mediamente ogni anno 67 giorni in ospedale, e ben 45 mila gli interventi chirurgici giornalieri. Cifre che danno la dimensione del nostro Ssn'. Per quanto riguarda invece gli errori legati a dispositivi medici, 'il 50% non avviene per difetto della strumentazione, ma per un errato utilizzo', precisa Pietro Dermico, presidente dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic). 'Il Disegno di legge collegato alla Finanziaria, approvato dal Consiglio dei ministri prosegue Dermico prevede la presenza di un ingegnere in ogni azienda sanitaria, per evitare che anche l'applicazione della tecnologia in sanità porti nuovi errori. L'ingegnere clinico è una figura già consolidata all'estero, soprattutto negli Usa, e trasferisce le sue conoscenze medicobiologiche in campo tecnologico, in area diagnostica, nelle cura e riabilitazione'. All'appuntamento aretino gli esperti hanno inoltre ricordato che il 38% delle strumentazioni sanitarie in Italia ha più di 1015 anni. Ma quali sono gli errori? Suicidi in corsia, interventi chirurgici falliti, ma anche garze e forbici rimaste nel corpo del paziente a seguito di un'operazione. E ancora: reazioni trasfusionali, errori nella terapia farmacologia, durante il travaglio o il parto. Sono questi gli errori e gli eventi gravi più segnalati dagli ospedali della Penisola. Sbagli che nel 68% dei casi hanno condotto alla morte del paziente, nel restante 23% si sono tradotti in un danno grave per chi li ha subiti. E' quanto emerge dal Protocollo sperimentale di monitoraggio degli eventi sentinella del ministero della Salute, presentato sempre Arezzo. Si tratta di un rapporto spiega Alessandro Ghirardini, direttore dell'Ufficio qualità della direzione generale programmazione sanitaria del dicastero di Lungotevere Ripa realizzato su 123 segnalazioni di 'eventi sentinella' arrivati al ministero della Salute nel periodo settembre 2005febbraio 2007 da un centinaio di strutture ospedaliere italiane. Per eventi sentinella si intende 'un evento avverso di particolare gravità, potenzialmente evitabile spiega il rapporto che può comportare morte e grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario'. 'La responsabilità, quando si verificano errori di questo tipo spiega Ghirardini è da ravvisarsi nella mancanza di una cultura della sicurezza, e nelle carenza di comunicazione tra gli operatori che fanno parte del sistema'. Intanto il ministero sta 'mettendo a punto raccomandazioni specifiche per la prevenzione di questi errori. Ne sono già uscite otto, ed entro il prossimo anno dovremmo pubblicarne altrettante. Speriamo che fungano da stimolo conclude l'esperto per gli addetti ai lavori'.
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