Ance Teramo: accuse pesanti al sindacato

TERAMO – “Perché il sindacato ha richiesto l’assunzione a tempo indeterminato di rappresentanti dei lavoratori che per loro natura svolgono una funzione a termine, così come previsto dalla legge e dagli accordi sottoscritti tra le parti? E’ forse più interessato a garantire lo stipendio a qualcuno piuttosto che a rappresentare gli interessi collettivi della categoria”? Sono le domande che l’Associazione nazionale costruttori edili di Teramo rivolge in particolare a Giancarlo De Sanctis, della Filca Cisl, più volte citato in un comunicato stampa in cui l’Ance polemizza con il sindacato, parla di “interessi di bottega”, respinge accuse e dichiara di non temere confronti e addirittura scontri. Proprio a a De Sanctis l’Ance chiede di spiegare, ai lavoratori, “perché non ha nominato i rappresentanti della sicurezza in altre casse edili, nonostante si sia impegnato a farlo da oltre due anni; in che modo la sua Organizzazione ha scelto il rappresentante per la sicurezza attualmente operante nell’Efse – Scuola edile e Ctp; se ha correttamente informato i lavoratori della provincia di Teramo sulla possibilità di ricoprire tale ruolo; perché ha paralizzato con il suo ostruzionismo l’Efse – Scuola edile e Ctp – con notevole nocumento per le imprese, che devono pagare società private per la formazione e la consulenza in tema di sicurezza, piuttosto che ricevere i servizi loro dovuti da contratto”. Per l’Ance “l’accordo per il funzionamento dei rappresentati dei lavoratori non è più in linea con la legge e con il contratto; lo hanno detto anche gli organi nazionali – sostiene – e questo è noto anche al sindacato che, come al solito, specula su temi di grandissima rilevanza per il settore. Tuttavia mentre l’Ance Teramo si è resa disponibile ad onorare gli impegni assunti con i rappresentanti dei lavoratori fino al 30 giugno 2009, per consentire di discutere di un nuovo assetto organizzativo degli stessi rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, come disciplinato dal nuovo Testo unico sulla sicurezza, De Sanctis chiede un incontro all’Ispettorato del lavoro quasi a voler lanciare sottili ed inquietanti minacce di basso profilo (che comunque non spaventano né le imprese né l’Ance). Le imprese invece non possono fare tatticismi, perché devono pensare al lavoro sicuro delle proprie maestranze; che è cosa molto più importante del cicaleccio di un sindacalista”.