TERAMO – Un documento congiunto per chiedere al presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi un
incontro urgente in cui riavviare il confronto sui temi dello sviluppo e cercare soluzioni alla crisi che sta attraversando l’Abruzzo è stato elaborato dalle associazioni di categoria datoriali e dalle organizzazioni sindacali abruzzesi, per la prima volta insieme. Associazioni e sindacati si dicono in particolare preoccupati per l’insufficienza di politiche idonee a fronteggiare la situazione. Chiedono, pertanto, che le istituzioni e la politica, in tutti i settori di competenza, riprendano il loro ruolo di guida, assicurando il governo del territorio e i conseguenti atti di programmazione e amministrazione, a partire dal Dpefr 2011-2013 e dal Bilancio 2011. Per quanto riguarda la bozza di Dpefr, per le parti sociali, manca una visione di programmazione del futuro dell’Abruzzo in tutti i settori, del rilancio economico-sociale e della ricostruzione post sisma, che richiedono scelte politiche e non solo un ruolo tecnico-commissariale. "La nostra – ha sottolineato, nel corso di una conferenza stampa, Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Abruzzo – non è una iniziativa contro, ma un’iniziativa per trovare soluzioni". Oltre ad un riavvio del dialogo con la Regione, le parti sociali chiedono che si apra anche una "vertenza Abruzzo" con il governo nazionale, in particolare su alcuni temi di quali lo sblocco, l’impegno e l’accelerazione di spesa dei fondi Master Plan, Fas, Apq infrastrutture, ricostruzione per le aree terremotate, privilegiando i settori produttivi; attivazione immediata della zona franca già accordata alle zone terremotate; federalismo fiscale; rifinanziamento della cassa integrazione per tutto il 2011; un piano infrastrutturale. "In Abruzzo – ha sottolineato il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare – c’è regressione economica e sociale ed un’emergenza anche fiscale che richiede interventi immediati".