La Regione approva il documento che prelude al bilancio

L’AQUILA – Il Consiglio regionale ha approvato questa sera il Dpefr 2011-2013, lo strumento di indirizzo della politica economico-finanziaria della Regione, che prelude alla manovra di bilancio. A favore del provvedimento hanno votato il Pdl e l’Mpa; contro i partiti del centrosinistra. Al momento del voto non erano presenti in aula i consiglieri di Fli e Api. "Scommettiamo sul risanamento e sul rilancio della nostra economia – ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi – ma non trascuriamo il fatto che la grande strategia di riforme in ogni campo che abbiamo da tempo avviato è di vitale importanza per la modernizzazione e il funzionamento del sistema Abruzzo. L’avvio e il completamento delle riforme devono continuare ad essere obiettivi fondamentali per il prossimo triennio". Fli non ha partecipato alla discussione e alla votazione in dissenso con la gestione delle
consultazioni sul rimpasto. Il monogruppo dell’Api, con l’ex consigliere regionale dell’Idv Gino Milano, non era presente proprio all’esordio. Dure le opposizioni: "Un ottimo lavoro dei nostri uffici peccato che manca la politica – ha detto il capogruppo di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, – chissà se Chiodi lo ha letto. Come dimostra il documento non ci sono nè idee di riforma nè la consapevolezza dei problemi e neppure la una
strategia per la più grande discarica di rifiuti tossici in Europa che si trova a Bussi. Non viene indicata la strategia per la messa in sicurezza per gli alloggi popolari, quando una Regione non è in grado di erogare borse di studio per gli studenti aventi diritto, il quadro negativo è completato". Domani alle 11 il Consiglio entrerà nel merito di Bilancio e Finanziaria che la maggioranza vuole approvare entro il 31 dicembre per evitare, come ha sottolineato il presidente della Regione e commissario della sanità, Gianni Chiodi, che a coprire il buco della sanità di 360 milioni di euro emerso nelle passate settimane, sia un nuovo automatico aumento delle
tasse. Infatti, nel bilancio di previsione c’è la pianificazione della copertura del buco con il prestito di 200 milioni di euro che sarà restituito con una rata annuale per i prossimi 30 anni di 13 milioni di euro (8 recuperati dall’aumento di 2 centesimi dell’accisa sulla benzina, e 5 provenienti dai tagli alla spesa corrente). Gli altri 160 milioni sono stati reperiti dall’anticipazione dei Fondi per le aree sottoutilizzate.