TERAMO – “Nessun simbolo massonico, solo strumenti del mestiere”. Così, in una nota, il Comune replica all’accostamento fatto alla massoneria e rilevato dall’associazione Teramo Vivi Città intervenuta ieri, insieme al professor Elso Serpentini, sul logo che caratterizza il progetto “Teramo Città Virtuale”.“La lettura fatta è totalmente estranea alle intenzioni e ai valori che l’applicazione vuole trasmettere – dichiara Eva Pietroni, del Dipartimento di Tecnologie applicate ai Beni Culturali del CNR di Roma e coordinatrice del progetto Virtualcity, che ha curato la grafica del progetto in 3D-. Il personaggio rappresentato é stato connotato con quelli che sono gli elementi storici della tradizione dell’architettura: il compasso, la squadra e la colonna dorica. E ciò perché, trattandosi di un architetto virtuale, esso accompagna il visitatore con un bagaglio di competenza e conoscenza che vanno identificati con simbologie appropriate e pertinenti. Nessun messaggio subliminale né segnali di diverso riferimento”.
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