TERAMO – "Qualcuno dovrà pur dire la verità su come funzionano le nomine dei direttori generali delle Asl! Lo voglio fare io e non mi si venga a dire che è opportuno non intervenire sull’argomento, visto che non sono più assessore alla Sanità". Lo sostiene oggi il consigliere regionale abruzzese del Pdl Lanfranco Venturoni. "Esistono fatti politici di importanza tale che superano la salvaguardia personale. In questi giorni – ha proseguito l’ex assessore alla Sanità – l’attenzione è tornata sulla nomina del professor Giustino Varrassi a direttore generale della Asl di Teramo. Il motivo scatenante poco importa: mi preme che sia chiara la procedura di nomina, che sia ben evidente il meccanismo e si ribadiscano i motivi della scelta. Varrassi è stato nominato dal Governatore d’Abruzzo, Gianni Chiodi, come la legge prevede. Dunque, qualora Varrassi fosse stato scelto con una concordanza politica o addirittura di partito, sarebbe tutto normale. Come ben sanno gli uomini del Pd (come Ruffini e Di Luca e altri che strepitano con tre comunicati stampa al giorno, quando proprio loro hanno fatto delle nomine Asl uno dei campi più lottizzati del Paese). Varrassi, invece, è stato nominato per motivi squisitamente tecnici. Si è ritenuto che le qualità umane e professionali, oltre al curriculum, costituissero l’amalgama giusto per la figura che deve rivoluzionare la gestione della sanità teramana. Fu così anche con D’Amario a Pescara, con Zavattaro a Chieti, con Silveri all’Aquila e mi pare che anche in questi casi niente ci sia da eccepire. Il professor Varrassi non esce dal cilindro dei massoni, da quello della politica, da una manica di qualche amico del Governatore. Varrassi è, modernamente, lecitamente, eticamente, la risposta all’esigenza del territorio. La modernità del sistema di nomine basate su principi di scelta tecnici e di adeguatezza – ha detto ancora Venturoni – è il nuovo sistema introdotto dalla Giunta Chiodi. Questo è il modo che in Regione ci siamo dati per il superamento della spartizione partitica, che finora non aveva invece scandalizzato nessuno. Incredibile: veniamo criticati e diamo scandalo’ perchè miglioriamo. Due parole sulle esclusioni di manager già stati in carica (ad esempio, ma non solo, l’ingegner Sabatino Casini cui va, e come potrebbe non essere così, tutto il mio rispetto). La regola che ci eravamo dati era di escludere tutte quelle figure professionali che avevano collaborato alla sanita abruzzese tra 2000 e 2008, gli anni che, ed è riconosciuto da tutti, hanno costituito il periodo del disastro, gli anni bui della sanità abruzzese, quelli che, indipendentemente da destra e sinistra, hanno segnato il destino della Regione, destino che con grande fatica e perizia la Giunta in carica, sostenuta dall’intera maggioranza, sta cambiando".
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