"Zona Rossa": Soldà "apre" a una rimodulazione

TERAMO – Il prefetto, su proposta del sindaco Maurizio Brucchi che ha inteso così aprire spiragli di dialogo con l’opposizione, ha autorizzato per domani a Piazza Martiri, dalle 17 alle 20, lo svolgimento a Piazza Martiri della Libertà (angolo portici del Palazzo ex sede del Banco di Napoli) della manifestazione “di carattere culturale” promossa dal Comitato “Teramo per la Costituzione” e che consisterà in una lezione sulla Costituzione Italiana curata dal docente Alberto Burgio dell’Università agli Studi di Bologna. “Teramo per la Costituzione" è un Comitato di partiti e associazioni riuniti contro l’istituzione della cosiddetta "zona rossa". E’ infatti composto dai gruppi politici del centrosinistra teramano; Rifondazione Comunista, Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Città di virtù con la associazioni Teramo Nostra e Società Civile. E intanto proprio sulla “Zona Rossa” il prefetto è pronto a rimodulare i contenuti dell’ordinanza sulla base delle sollecitazioni emerse durante un incontro che ha avuto luogo questa mattina con tutti gli esponenti delle forze politiche nel Palazzo del Governo. Le posizione emerse sono quelle note, con Rifondazione Comunista più rigida nello stigmatizzare l’ordinanza prefettizia in linea con la quale invece si sono schierati i partiti di centro-destra. Più moderato il Pd, con il consigliere Manola Di Pasquale che ha invece avanzato la richiesta di limitare nel tempo gli effetti dell’ordinanza o, in caso contrario, di applicare il provvedimento solo nei confronti di quelle manifestazioni che verosimilmente potrebbero degenerare e dare adito a problemi di ordine pubblico. “Questa ordinanza è indotta dall’incapacità della politica di rappresentare il disagio sociale” per Alfonso Di Sabatino dell’Udc, per il quale le forme di violenza che si sono ripetute nel contesto urbano non possono tuttavia essere ricondotte a “democratiche forme di protosta”. Una linea con la quale concorda anche Giacomo Agostinelli del Pdl, secondo cui l’ordinanza ha risposto con fermezza all’inasprimento dei toni e alla frequenza degli episodi. Il prefetto, nel richiamare tutti alla responsabilità politica, e dopo aver fatto un escursus dei fatti che hanno mosso il convincimento della necessità di una “Zona rossa” (fatti partiti con l’accoltellamento del dicembre 2009 all’Heaven, fino alla rissa al Bar Borromei, ma approdati anche alle scritte vandaliche e alla distruzione delle bici del bike sharing) è stato pronto a dimostrare di voler recepire alcune delle istanze sottoposte, una rimodulazione che tuttavia , come lo stesso Soldà ha ribadito, non riguarderà gli effetti sostanziali del provvedimento maturato. “Un’apertura importante e che dimostra la disponiblità di Sua Eccellenza il Prefetto” hanno commentato gli esponenti dei partiti della maggioranza (Pdl, Udc, Lista Al centro per Teramo), una disponibilità colta anche dagli esponenti dell’opposizione (Pd, Sel, Rifondazione Comunista, Idv) secondo i quali però, “se fatta prima poteva evitare le situazioni di conflitto nelle quali è sfociata”.