TERAMO – Dalle stelle alla stalla, è il caso di dirlo. Florian "Flo" Myrtaj ha sempre fatto parlare di sè, a suon di gol e a suon di notizie di cronaca. L’ultima rete, ma in questo caso di tratta di autogol, l’ha segnato in queste ore, in un’aula di tribunale, condannato per doping. Un episodio che segnerà due volte la sua carriera sportiva di calciatore: i fatti di cui si parla avvennero in quei maledetti play-out contro l’Ancona, in cui il Teramo retrocedette in C2 e Myrtaj chiuse in maniera poco decorosa, la sua avventura in biancorosso. Era il 2007: l’attaccante albanese – 26 presenze anche con la sua Nazionale – da tempo sotto mira anche della tifoseria più affezionata, quella che l’aveva sempre adorato nonostante tutto, tranciò definitivamente il cordone ombelicale che lo legava alla città e alla maglia. I 25 gol in 33 presenze che valsero la promozione in C1 nel 2001, erano solo un ricordo affidato alle statistiche. Oggi, Myrtaj, svincolato e in cerca di squadra, torna a fare notizie per i due mesi e 2mila euro di ammenda che il giudice monocratico di Teramo gli ha comminato per aver fatto uso di sostanze proibite, nel caso il testosterone presente nel cortisone somministrato per un infortunio a una caviglia. Il che tradotto in concreto, non servì probabilmente ad alterare la sua prestazione – beffa, il Teramo non riuscì nemmeno ad evitare sconfitta e retrocessione – ma sicuramente a mettere un’ombra sulla sua pur importante carriera tra la Serie B e la Serie C.