TERAMO – Parte dal 2 febbraio la rivoluzione del trasporto pubblico urbano. Una rivoluzione che sa di ristrutturazione, di razionalizzazione, secondo il Comune, di tagli tout court secondo altre interpretazioni. In ogni caso, si tratta di una necessità: l’Abruzzo ha perso 23 milioni di euro per questo settore e, di conseguenza, ci si deve adeguare: a Teramo è toccato un taglio del 10%, pari a 200 mila euro e 115 mila km. Ma, si potrebbe dire, non tutti i mali vengono per nuocere: il Comune ha preparato un piano di dimensionamento, già presentato alla Regione, che elimina i “doppioni” e le corse meno utilizzate. Ma la vera rivoluzione ci sarà con la gare europea che porterà alla scelta del gestore unico per il trasporto urbano. A questo proposito c’è la possibilità che i sei operatori che attualmente lavorano nel settore a Teramo possano organizzarsi creando un’Associazione temporanea d’impresa per riuscire a vincere il bando. “Il taglio non sarà indolore – afferma l’assessore al Traffico Giorgio Di Giovangiacomo – ma abbiamo lavorato per evitare i disservizi. Per assicurare le corse essenziali il Comune integrerà e completerà le percorrenze con 98 mila km circa, accollandosene gli oneri. Dobbiamo anche ringraziare l’assessore regionale Giandonato Morra perché l’Abruzzo ha subìto una riduzione del 10% ma in altre regioni la situazione è più pesante”. Si tratta del terzo taglio che subisce la città di Teramo, dopo quelli del 1998 e del 2003. Ecco le novità nei dettagli: gran parte dei tagli riguardano la linea 1, con l’eliminazione delle corse “bis” della linea 1 e dell’1 barrato; la linea 4, invece, non transiterà più a Piano Solare e Campo Fiera, quartieri serviti indirettamente da altre linee, così come la linea 5 non passerà più alla Gammarana e via Arno. Sarà invece servito con cadenza regolare il quartiere di San Venanzio, con 41 corse quotidiane e una frequenza di 20 minuti. Infine la linea 6 subirà la soppressione delle corse nella fascia dalle 15 alle 17. Per quanto riguarda infine le frazioni sono state sfoltite le prime corse mattutine o le ultime serali, preservando quelle in orari scolastici e di lavoro. Resta invece invariato il percorso del bus navetta, per cui il Comune ha investito 150 mila euro.
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