TERAMO – Secondo le stime anticipate dell’Istat "i residenti in Abruzzo al 31 dicembre 2010 sono poco più di 1.340.000, di cui 1.260.000 italiani (94%) e 80.000 circa stranieri (6%)". Nella nota l’Istat spiega che "la regione, con un tasso di crescita dell’1,6 per mille, ribadisce nel 2010 la difficoltà ad assumere un andamento demografico in linea con quello medio nazionale (4,3 per mille) e con le performance del Centro e del
Nord (rispettivamente 6,6 e 5,6 per mille). Nel confronto con le altre regioni, il tasso di crescita della popolazione abruzzes è superiore rispetto a quello di Liguria, Friuli Venezia-Giulia e Piemonte e a quello di tutte le regioni meridionali, Sardegna esclusa". L’Istat stima che nel 2010 l’Abruzzo abbia perso poco più di 2 residenti ogni mille a causa del sopravanzare del numero dei decessi su quello delle nascite (0,5 per mille il valore italiano) e sia cresciuto di quasi 4 nuovi residenti ogni mille, molto meno rispetto a quanto si era rilevato negli anni precedenti, per fenomeni migratori (4,8 per mille la media nazionale) che hanno interessato prevalentemente l’estero. Sotto il profilo della dinamica naturale, si osserva, (fermo restando un diffuso andamento negativo in quasi tutto il territorio nazionale), che il tasso di natalità regionale (8,6 per mille), leggermente in aumento rispetto all’anno precedente, è uno dei più bassi in Italia (valori inferiori sono solo
quelli relativi a Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Molise e Basilicata) e che, al contrario, il tasso di mortalità (10,7
per mille), pur con una flessione rispetto al 2009, resta uno dei più elevati (solo Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Umbria presentano un’incidenza superiore). La minore età media degli stranieri residenti, la maggiore propensione a generare che contraddistingue i loro comportamenti e la più bassa età media al parto delle donne straniere fanno sì che i residenti provenienti da altri Paesi contribuiscano
all’aumento della natalità: quasi 16 bambini su 100 sono nati nel 2010 da madre straniera (18,8% il valore nazionale) e il tasso di fecondità totale regionale (1,3) è innalzato dal valore relativo alle straniere che si attesta su 2,0 contro quello delle italiane che è 1,2.