TERAMO – Torna viva la polemica sui caro-loculi al Comune di Teramo, con l’intervento del capogruppo consiliare del Pd, Giovanni Cavallari, che sottolinea come il sindaco abbia «riconosciuto di fatto la fondatezza e la validità della convenzione tra Comune e Teramo ambiente per giustificare gli aumenti dei costi dei servizi cimiteriali». Convenzione che secondo il Pd, ad oggi, è per buona parte disattesa e non applicata. Per Cavallari infatti, sono almeno quattro le lacune operative e le carenze sul piano operativo: «L’impianto di cremazione e 700 nuovi loculi nei cimiteri frazionali da realizzare entro tre anni dal contratto (datato febbraio 2006), l’adeguamento normativo dell’impianto elettrico dei cimiteri con il ricorso alle nuove tecnologie, la messa in sicurezza degli impianti esistenti quanto ad accessi, uscite di sicurezza, eliminazione delle barriere architettoniche e il risanamento del murature, recupero dei servizi igienici, smaltimento delle acque meteoriche, riorganizzazione del deposito attrezzi, il tutto entro nove mesi dalla stipula della convenzione – scrive nella nota il gruppo consiliare del Pd -». Secondo l’opposizione si tratta di inadempienze che incidono come mancato guadagno per l’Ente ma soprattutto un disservizio per i cittadini: «Forse il Sindaco intendeva – sostiene Cavallari – che con gli aumenti previsti nella convenzione si riusciva a far ottemperare quanto non ancora ottemperato dalla Te.Am. e, pertanto, fantasticava sul miglioramento della qualità delle prestazioni, quando resta ancora largamente inapplicata la convenzione originaria firmata con la Te.Am.».