Economia, Chiodi: "Ripresa c'è ma per l'occupazione bisogna aspettare"

TERAMO – “L’Abruzzo intravede segnali di ripresa dell’economia ma si tratta di un’evoluzione che deve consolidarsi prima di poter vedere anche delle ricadute sull’occupazione”. E’ quanto ha dichiarato il governatore Gianni Chiodi a Teramo intervenuto alla presentazione del Rapporto sull’impresa e sul lavoro 2009/2010 pubblicato dall’Inps e da Abruzzo Lavoro dal quale emerge una crescita del numero di aziende del 3% e un aumento di lavoratori autonomi nel commercio (+ 2%) e nell’artigianato (+1%). Un rapporto che evidenzia però come la vivacità del tessuto economico regionale non sia supportata da una ripresa occupazionale delle componente industriale che regista invece una perdita del 5% tra giugno 2009 e giugno 2010. Ora per Chiodi va scongiurato il rischio dell’inflazione, “un rischio che non tocca solo l’Abruzzo visto che i movimenti dell’economia globale hanno ripercussioni anche a livello locale”. Chiodi è inoltre tornato sulla necessità di una riforma strutturale incisiva sulla Sanità: “Siamo la regione con il maggior numero di cliniche private e con i costi più elevati per la riabilitazione – ha detto Chiodi -. Ci sono distorsioni nel sistema che il federalismo fiscale ci impone di correggere, questo non scalfisce il fatto che la nostra Regione è comunque in grado di offrire una sanità d’eccellenza. Secca la risposta del governatore alla richiesta del capogruppo di Fli, Berardo Rabbuffo, di un maggiore coinvolgimento nelle scelte politiche pena l’uscita dalla maggioranza: “A Fli ho proposto un assessorato, se non l’hanno voluto…”. Chiamato a commentare la decisione di Berlusconi di estromettere l’Udc dalle Giunte locali in relazione agli equilibri politici del Pdl abruzzese alla luce delle prossime amministrative Chiodi ha dichiarato: “Immagino che il premier con il rischio di una nuova vicenda elettorale voglia ribadire che non è opportuna la formazione di partiti che sono al tempo stesso di lotta e di governo. Credo che sia strada che il presidente Berlusconi voglia percorrere per risolvere l’ambiguità di fondo di certi partiti”.