TERAMO – Le imprese femminili registrate in Abruzzo al 30 giugno 2010 sono pari a 41.522 e rappresentano
il 2,9% di quelle italiane, percentuale superiore a quella che la regione rappresenta in relazione alle imprese globalmente intese pari al 2,5%. Tra le province spicca quella di Chieti dove se ne localizza un terzo del totale regionale (14.001 pari al 33,7%). Il tasso di femminilizzazione (numero di imprese femminili su 100 imprese
totali) nella regione raggiunge il 27,7%, valore superiore sia a quello italiano (23,3%) sia a quello meridionale (26,1%) che la pone al terzo posto nella relativa graduatoria italiana dopo Molise (30,2%) e Basilicata (27,9%). Anche in questo caso tra le province emerge quella di Chieti dove il tasso raggiunge il valore massimo (29,5%).
Durante il periodo 30 giugno 2009 – 30 giugno 2010 le imprese femminili regionali sono aumentate dell’1,8%, meno di quanto abbiano fatto in Italia (+2,1%) ma più di tutte le regioni meridionali e insulari (Mezzogiorno:+1,6%; Isole: +0,5%). Questo andamento è sensibilmente migliore di quello, pur positivo, rilevato dalle imprese totali, evidenziando una maggiore capacità a resistere alle difficoltà determinate dalla crisi economica. A livello provinciale si osserva che la crescita delle imprese femminili è stata massima in quelle di Teramo (+2,9%) e di Pescara (+3%) nelle quali ha di gran lunga superato l’incremento delle imprese totali. Solo nella provincia dell’Aquila l’aumento delle imprese femminili (+0,6%) è stato inferiore a quello delle imprese totali (+1,1%). Analizzando le forme giuridiche si osserva che in Abruzzo tra le imprese femminili prevalgono le imprese individuali (28.613) che costituiscono il 68,9% del totale, percentuale superiore sia a quella meridionale (67,0%) che italiana (60,7%) e che non differisce molto dal peso che tale tipologia riveste tra le imprese totali (71,1%).