TERAMO – Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, ha rinviato a giudizio per bancarotta preferenziale Paolo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona, nell’ambito del procedimento avviato dalla procura di Teramo per il fallimento della Bluradia. Il processo sarà celebrato dinanzi al tribunale di Teramo il 12 gennaio 2012. Con Paolo Biasi è stato rinviato a giudizio anche il fratello Giovanni, entrambi figure di spicco nel consiglio di amministrazione del gruppo che gestiva la Bluradia, fallita nel 2008. Il gip ha invece pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei confronti di un terzo indagato, Francesco Salvatore Dattoli, amministratore subentrato a Biasi (difeso dagli avvocati Cataldo Mariano e Aldo Ambrogi), che doveva rispondere di omesso pagamento di contributi. Biasi è accusato di bancarotta dell’azienda di Colonnella, perchè in qualità di tesoriere, avrebbe girato fondi dell’azienda in crisi ad altre dello stesso gruppo attraverso il cosiddetto sistema del “cash pooling". In sostanza avrebbe individuato le aziende del proprio gruppo quali creditrici privilegiate nell’imminente fallimento. Un caso evidente, secondo quanto sostenuto nella richiesta di rinvio a giudizio dai sostituti procuratori Bruno Auriema e Irene Scordamaglia, sarebbe la Biasi spa, società di proprietà della famiglia, che avrebbe intascato per prima fondi provenienti dalle casse della Bluradia. Biasi è già imputato in un procedimento simile, sempre per bancarotta preferenziale ma della Bluterma, altra azienda del gruppo. Questo processo, sempre dinanzi al tribunale di Teramo, è stato rinviato al 7 aprile.