TERAMO – Dopo i toni infuocati che hanno animato ieri il Consiglio provinciale diviso sulle spese impiegate per la comunicazione istituzionale il Pd torna oggi, attraverso un comunicato, ad accusare la Giunta Catarra di aver fornito “dati falsi” sui tirocini all’assise consiliare. Secondo il capogruppo del Pd, Ernino D’Agostino, nei sette anni che vanno dal 2002 al 2009 i tirocini svolti sono stati 88, mentre nei i diciotto mesi della Giunta Catarra, ne sarebbero stati attivati 83. “Da tempo deunciamo un’abuso di questo strumento piuttosto evidente – dice D’Agostino – inoltre nel 2009 la spesa per i rimborsi è stata di circa 25mila euro, mentre nel 2010 la Giunta Catarra ha speso oltre 100 mila euro, cioè quattro volte di più”. Intanto proprio per conscere dati e numeri corretti sui tirocini formativi attivati dall’ente, il presidente della Provincia, Valter Catarra ha inviato stamane una lettera ai dirigenti ai quali ha chiesto “con urgenza dati corretti e concordanti poichè quelli prodotti in Consiglio risultano non congruenti fra loro e diversi da quelli forniti dalla minoranza”. Catarra, informa una nota, ha chiesto inoltre ai dirigenti di rimettere una relazione sulle procedure di legge che regolano la materia e di predisporre, nel caso sia necessario, una nuova convenzione. Catarra ha chiesto infine ai dirigenti quanti tirocinanti hanno o hanno avuto rapporti di collaborazione, di qualsiasi tipo a titolo oneroso, con l’ente. Sui procedimenti in atto vigilerà il Segretario Generale dell’ente. “Sui tirocini formativi ho due cose da dire – ribadisce Catarra dopo le spiegazioni fornite ieri sera in Consiglio alla minoranza – i dati illustrati sono quelli desunti dagli elementi che mi sono stati forniti dagli uffici; in ogni caso oltre ad una puntuale ricognizione ufficiale ho intenzione di adeguare tutte le procedure che regolano la materia rendendole più trasparenti”. “Una cosa è certa – conclude Catarra – ai tirocini che potremo attivare, e non solo ad alcuni come accadeva in passato, continueremo a pagare il rimborso spese nella misura nella quale sarà consentito dai limiti di bilancio. Questa si è una scelta politica. In un momento molto complicato non possiamo chiedere ai giovani di accollarsi anche le spese di vitto e trasporto per i tirocini che svolgono nell’ente”.
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