TERAMO – Ammonta a 1.125 euro la somma pro capite che hanno "ricevuto" i cittadini abruzzesi
nell’anno 2008 (ultimi dati disponibili) per effetto del rapporto fra i tributi pagati allo Stato e le risorse ricevute da esso in termini di servizi e prestazioni. In pratica, gli abruzzesi avrebbero pagato pro capite 4.570 euro e ne avrebbero ricevuto dalla Stato 5.695. E’ quanto emerge da una elaborazione a cura del sito www.ilrevisore.it, la rivista telematica dell’assessore al Bilancio della Lombardia, Romano Colozzi, coordinatore della Commissione affari finanziari della Conferenza delle Regioni, su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Istat. Secondo lo studio, l’Abruzzo ha una capacità fiscale del 74,6% rispetto alla media delle RSO, mentre la Lombardia sosterrebbe uno sforzo fiscale maggiore del 36% rispetto alla media nazionale. I cittadini lombardi hanno invece un credito – quindi hanno pagato di più – di 3.494 euro; dopo di loro, gli emiliani (1.803) e i veneti. Nella situazione abruzzese, ma con importi maggiori, figurano: Molise (4.351), Calabria (3.057. euro), Basilicata (2.939) e Campania (2.059). "I dati – spiega Colozzi – certificano l’esistenza di una
ingiustizia fiscale che deve essere affrontata, pur con tutte le forme di perequazione e solidariet�, attraverso l’attuazione intelligente del federalismo fiscale, che non penalizza i cittadini a livello di servizi essenziali ma responsabilizza gli amministratori sul versante delle spese e dell’assegnazione
delle risorse".