TERAMO – Sarà firmata domani la delibera di Giunta con la quale il Comune di Teramo chiede il riconoscimento dello stato di calamità. Lo ha reso noto l’assessore alla Protezione Civile, Rudy Di Stefano, che però attende l’evolversi delle condizioni metereologiche per effettuare una prima stima dei danni subiti dal capoluogo. Ancora qualche criticità rimane nelle frazioni di Castagneto, Villa Marini e a Contrada Mezzanotte dove le ditte sono ancora al lavoro per ripristinare una corretta canalizzazione delle acque. Provvedimenti di chiusura sono stati presi a Carapollo, dove per motivi di sicurezza si è preferito interdire al traffico il tratto che va dal ponte a catena fino all’Abruzzi gas, ma anche la strada di Piane Pozzo vicino al Cityper erosa per un tratto di circa 100 metri dal fiume. Una situazione sotto controllo dunque per l’assessore Di Stefano che ha però rilevato come il maltempo degli ultimi giorni abbia compromesso gravemente le condizioni del manto stradale in maniera diffusa sul capoluogo. Qualche intervento “tampone” sarà fatto, ha precisato l’assessore, ma per un ripristino più incisivo si dovranno attendere i fondi inseriti nel programma triennale delle opere. Intanto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, a proposito dei danni provocati dalle piogge nel teramano, ha dichiarato che se non sorgeranno intoppi, mercoledì sarà portata in Giunta la delibera regionale di richiesta di calamità naturale. "La conformazione fisica e morfologica della nostra regione – ha detto Chiodi a margine di una conferenza stampa – ha mostrato ancora una volta il suo lato peggiore. Quella di qualche giorno fa è stata una vera e propria emergenza che stiamo cercando di affrontare e risolvere. Giovedì la richiesta potrebbe essere anche portata a Roma e discussa dal Consiglio dei Ministri, anche se potrebbe esserci uno slittamento perchè è prevista la discussione sulla riforma della Giustizia. "In queste ore – ha detto ancora il presidente
Chiodi – stiamo raccogliendo i dati dai vari comuni colpiti dall’alluvione. E’ importante che i sindaci presentino con sollecitudine e precisione la documentazione, in modo da istruire al più presto le pratiche. L’iter è comunque già in atto, visto che nelle ore immediatamente successive al disastro, abbiamo stanziato due milioni di euro dai Fondi delle Attività produttive. Siamo al lavoro senza sosta e credo che in questi casi ci debba essere una condivisione del problema bipartisan".