TERAMO – Una mozione congiunta a Camera e Senato dei parlamentari abruzzesi del Pd, Giovanni Legnini e
Tommaso Ginoble è stata annunciata, in un incontro con i giornalisti. L’obiettivo sarà quello di denunciare l’iniquità e la inapplicabilità, per l’emergenza alluvionale che ha colpito la provincia di Teramo, di un articolo contenuto nel Milleproroghe (art. 2, commi da 2-quater a 2-octies del decreto legge 29 dicembre 2010, n.225). che "impone di fatto alle Regioni, che hanno subito eventi naturali di particolare gravità, di pagarsi da sole i danni", con un aumento dunque della tassazione. Una situazione, a loro dire, improponibile non solo per ragioni di capacità contributiva dei cittadini e delle imprese, ma soprattutto per il fatto che "l’aumento, al massimo consentito, dei tributi e delle addizionali attribuite alla Regione è già avvenuto per affrontare altre emergenze", come il terremoto. "Tutto ciò – ha sottolineato Ginoble – porta ad una divisione del Paese, colpendo le regioni meno forti". Per il senatore Legnini "per la prima volta viene applicata una tassa anche sui disastri". Sempre a detta del senatore, le norme contenute nel decreto presentano profili di incostituzionalità. Attraverso la mozione, i parlamentari chiedono, dunque, al governo di fornire, entro brevi termini, "tenuto conto della particolare situazione che sta vivendo l’Abruzzo", "una corretta interpretazione" dell’articolo in questione. Chiedono, inoltre, di assumere urgenti iniziative finalizzate allo stanziamento delle risorse necessarie per affrontare l’emergenza alluvionale che ha colpito il teramano, "evitando di aggravare la già pesante situazione di carico fiscale dei cittadini della regione, nonchè per realizzare il ripristino infrastrutturale ed idrogeologico delle aree danneggiate; e di assumere, in alternativa, "un’opportuna iniziativa legislativa, anche in via d’urgenza, finalizzata a rendere non applicabile per le Regioni che si trovano nelle condizioni dell’Abruzzo, le norme dell’articolo". Critiche sono state poi rivolte dai parlamentari alla giunta regionale, denunciando in particolare quella che è stata definita "la timidezza" del presidente Chiodi nell’affrontare la questione alluvione.