TERAMO – La presenza alla foce del fiume Tordino e nel primo tratto di mare in corrispondenza di essa di liquami maleodoranti e acqua di colore scuro, avevano fatto gridare al malfunzionamento del nuovo depuratore di Villa Pozzoni, a Giulianova, con tutto il corollario di polemiche. Ma il depuratore non c’entra nulla. Lo aveva già affermato questa mattina il vicesindaco di Giulianova, Filipponi, escludendo il coinvolgimento dell’impianto nelle responsabilità ambientali; lo ribadisce, nel pomeriggio, anche il presidente della Ruzzo Reti, Giacomo Di Pietro: «Anche gli ulteriori controlli effettuati sul depuratore comunale di Villa Pozzoni hanno escluso qualsiasi mal funzionamento dell’impianto. Il personale tecnico della Ruzzo Reti – spiega il presidente – ha infatti riscontrato valori negativi dei livelli biologici, ben entro quelli di sicurezza stabiliti dalla legge, dati che sono confermati anche dalle analisi dell’Arta». A convalidare ciò, la Ruzzo Reti cita periodi ben peggiori di quello attuale: l’alluvione del 1° marzo, ad esempio. Moltissimi cittadini, le stesse forze di soccorso, nell’emergenza degli allagamenti, avevano utilizzato i tombini pubblici e dunque la rete fognaria per smaltire acqua, fango e detriti di ogni genere: «In quel caso i depuratori della Ruzzo Reti, che sono sotto costante monitoraggio, hanno reso un efficace servizio, in alcuni casi ogni oltre più rosea aspettativa», nonostante ricevessero "impurità" che minacciavano di mandarne in tilt il funzionamento. Dunque per individuare la causa di questa strana situazione sul corso d’acqua bisogna indagare su altre cause.