TERAMO – “Le liste d’attesa? Dipendono da problemi organizzativi”. Il Governatore Gianni Chiodi spiazza tutti quando, intervenendo all’interno del Convegno “Le tue domande sulla sanità”, mette da parte il politichese e parla in maniera chiara e diretta. “Io non ho mai atteso per un esame sanitario, neanche quando ero solo un commercialista, perché magari conoscevo qualche infermiere con cui giocavo da piccolo o qualche medico. Chi ha i contatti li usa, e ottiene subito la prestazione sanitaria. Non vorrei che queste famose liste d’attesa valgano solo per chi non ha le conoscenze adeguate. Si tratta, quindi, di riorganizzare il settore per ottenere maggiori risultati. Se la sanità non funziona è colpa della politica che evidentemente finora non ha fatto le scelte giuste, riempiendoci di debiti e contraendo quelle che definisco cambiali mefistofeliche”. Chiodi ha anche affermato che con il piano di risanamento sanitario “stiamo tentando di cambiare un transatlantico, gli effetti si vedranno tra qualche anno”. Intanto però il Governatore elenca i traguardi già raggiunti. “Non siamo più tra le Regioni canaglia – ha detto Chiodi – questo vuol dire che abbiamo ottenuto lo sblocco del turn over: il 90% dei medici che andrà in pensione verrà sostituito da giovani, attraverso concorsi veri, mentre per il personale infermieristico, che in realtà risulta già in numero adeguato, c’è lo sblocco del 30%. Abbiamo ridotto di 14 milioni di euro la spesa per l’acquisto di beni e servizi, avevamo un numero troppo elevato di ricoveri, troppe unità operative complesse che esistevano solo sulla carta, c’era qualcosa che non funzionava”. Chiodi ha anche risposto alle polemiche sui tagli. “Nel 2010 – ha affermato – abbiamo speso 13 milioni di euro in più rispetto al 2008, abbiamo però ridotto la dinamica di crescita della spesa, il nostro obiettivo è anche quello di ridurre le tasse quando saremo riusciti a mettere a posto del tutto i conti della sanità”. Infine ha citato lo spinoso problema della riduzione dei contributi ai malati di tumore. “Se avessi fatto una cosa del genere, sarei una persona pessima – ha concluso il Governatore -. Le cure per i malati di cancro, come tutti sanno, sono gratuite. In passato però venivano anche rimborsate le spese di viaggio, per chi decideva di andare fuori. Ebbene, si trattava di una pratica che è stata definita illegale, perché queste spese aggiuntive non rientrano nei Livelli essenziali di assistenza. Dovremo restituire perciò 360 milioni di euro che sono stati distratti dal Fondo sanitario regionale”.
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