TERAMO – Richiesta di rinvio a giudizio per l’imprenditore teramano Sabatino Cantagalli. Il pubblico ministero Bruno Auriemma vuole processarlo nell’ambito dell’inchiesta che ha avuto per oggetto la struttura immobiliare del centro commerciale Cleopatra, che si trova a cavallo tra il lungofiume Vezzola e via De Gasperi. Secondo l’accusa il passaggio dell’immobile da una società a un’altra, nascondeva un tentativo di aggirare le leggi in materia fiscale, evidenziando dunque i reati di evasione e di truffa aggravata ai danni dello Stato: la vendita aveva permesso di dichiarare uno stato passivo con credito d’imposta di circa 400mila euro. Assieme al Cantagalli la procura ha chiesto il giudizio per l’amministratore della società acquirente, Giorgiio Paoletti. In serata sulla vicenda è intervenuto con una precisazione lo studio legale Lettieri che assiste l’imprenditore Cantagalli: «La richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura della Repubblica – è scritto in una nota – si fonda su una interpretazione di una operazione di finanziamento a medio-lungo termine realizzata da due società del gruppo a mezzo leasing immobiliare, operazione conclusa con l’Istituto Esaleasing S.p.A. che richiese la concessione in locazione finanziaria del compendio immobiliare acquisito. L’intera operazione, comunque, al di là di tali profili, a nostro avviso non integra i reati di “evasione e truffa”. Sabatino Cantagalli – aggiunge lo studio legale – ha già definito, con l’Agenzia delle Entrate, i profili fiscali della vicenda, tant’è che – significativamente – nessun provvedimento hanno assunto nè l’organo inquirente, nè tantomeno l’Agenzia delle Entrate sulle società asseritamente coinvolte».
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