TERAMO – I temi del lavoro e del fisco saranno al centro dello sciopero generale di otto ore, proclamato dalla Cgil per venerdì 6 maggio, nell’ambito del quale sono state organizzate manifestazioni in tutte e quattro le province abruzzesi ed in particolare nei comuni di Lanciano, Pescara, Sulmona e Teramo. Illustrando le iniziative, il segretario regionale del sindacato, Gianni Di Cesare ha sottolineato che "la situazione in Abruzzo è molto grave". Dati alla mano, Di Cesare ha fatto presente che, tra il 2000 ed il 2009, la regione ha fatto registrare un -4% nella crescita del Pil, collocandosi, dunque, all’ultimo posto in Italia; dal 2008 ad oggi sono stati persi 15 mila posti di lavoro; i disoccupati sono saliti da 38 mila a 50 mila; un lavoratore ogni 5,6 vive in condizioni precarie. "Negli ultimi tempi – ha affermato – c’è stato un certo recupero in agricoltura, ma abbiamo perso molto nell’industria e
nel commercio. Quindi, la situazione è grave. Con il Patto per lo sviluppo e la vertenza Abruzzo – ha aggiunto – abbiamo chiesto alla Regione di dire con chiarezza al governo che questo stato di cose non è più gestibile". Per Di Cesare occorrono "scelte di fondo perchè non si può più attendere". Riguardo allo sciopero, ha sottolineato che
"sicuramente si fonda su una scelta politica in quanto la Cgil non condivide le scelte del governo Berlusconi, che hanno ricadute negative su lavoratori e pensionati". A Teramo l’inizio del corteo che partirà da Largo Madonna delle Grazie è fissato alle 9 fino ad arrivare in piazza Martiri della Libertà dove è in programma un comizio sui temi del lavoro e della precarietà, dell’equità fiscale, della sanità e delle politiche giovanili.