L’AQUILA – E’ bufera sul Commissario alla sanità, il Governatore Chiodi, dopo la sentenza del Tar che di fatto annulla la sua, di chiusura dell’ospedale di Guardiagrele. ieri Chiodi aveva dichiarato (vedi notizia) di volere indicazioni dal governo centrale sui comportamenti da assumere, ma tutta l’opposizione, intanto gli si scatena contro. Oggi è la volta del capogruppo del PD in Consiglio regionale, Camillo D’Alessandro, che vuole un Consiglio regionale dedicato alla soluzionme del problema. “Dobbiamo ristabilire la legalità in Regione Abruzzo, che è quella certificata ora dalle sentenze ed è la stessa che da due anni denunciamo come l’anomalia abruzzese. Abbiamo portato il caso in Parlamento, abbiamo fatto di tutto perché non si arrivasse alla soluzione giudiziaria, ma oggi l’effetto dell’ultima sentenza, ancorchè scontata nel suo esito, può avere effetti devastanti. Tutti gli atti successivi assunti a seguito dell’illegittimo Piano Operativo ora sono impugnabili ed annullabili. Ciò si traduce in possibili numerosi contenziosi e risarcimenti danni, per esempio da parte delle cliniche private, dai cittadini utenti o da altri operatori che si ritengono lesi dalle decisioni illegittime assunte da Chiodi. Il problema investe lo stesso Presidente del Consiglio quale garante dell’assemblea legislativa, unica istituzione legittimata per Costituzione a discutere e legiferare nella sua sede naturale sulla materia assegnatale dalle leggi dello Stato come la Sanità. Il Pd oggi stesso ha chiesto la convocazione della conferenza dei capigruppo per fissare la data di un Consiglio regionale che adotti provvedimenti di merito sulla sanità a seguito delle sentenze e stabilisca un calendario dei lavori per portare in discussione in Consiglio regionale un nuovo accordo con il Governo per il nuovo Piano di Rientro ed un nuovo Piano Sanitario, ponendo così fine alla gestione commissariale e all’anomalia abruzzese".