TERAMO – Il gup del tribunale di Pescara, Marco Bortone, ha rinviato a giudizio 63 imputati (27 persone e
36 società) nell’ambito dell’inchiesta sulla Fira che, il 27 ottobre 2006 aveva portato all’arresto dell’allora presidente, Giancarlo Masciarelli e di altre dieci persone tra dirigenti della Finanziaria regionale ed imprenditori, ritenuti responsabili a vario titolo di una truffa alla regione e all’Unione Europea da 16 milioni di euro. Tra i rinviati a giudizio ci sono l’ex assessore alla sanità della giunta Pace, Vito Domenici, l’ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, l’imprenditore di Altino, Marco Picciotti, l’imprenditore televisivo Vincenzo Lanetta, e il ragioniere Paolo Di Michele; prosciolti invece il commercialista di Chieti, Giacomo Obletter, e Barbara Tempesta, figlia dell’ ex sindaco dell’Aquila Biagio; fra le società prosciolte ci sono la Ad-Venture srl e la Innovice. Dal reato associativo sono stati prosciolti Domenico Grossi, due dipendenti della Tecnos, la moglie e il genero di Picciotti e tre componenti della commissione di valutazione. Per il reato associativo relativo al finanziamento illecito sono stati rinviati a giudizio tutti gli imputati ai quali era stato contestato; molte le prescrizioni. Il processo prenderà il via il prossimo 15 dicembre. Per quanto riguarda Masciarelli, sulla sua richiesta di patteggiamento a tre anni e quattro mesi di reclusione, il giudice deciderà il prossimo 27 maggio, in quella occasione è prevista anche la decisione sulla richiesta di rito abbreviato, presentata dai legali dell’ex vice presidente della Fira, Vincenzo Trozzi.