TERAMO – Confronto a tutto campo sulla pressione fiscale che colpisce le imprese abruzzesi, ma anche sulle prospettive del cosiddetto federalismo fiscale, nel corso del forum “L’Abruzzo e le tasse: un freno allo sviluppo delle imprese” organizzato dalla Cna abruzzese a Pescara. Negativo, nell’analisi della Cna, il quadro abruzzese, regione che vanta il record assoluto per il peso dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) sui redditi delle imprese: 9.42%, con oltre 311mila euro su un reddito medio di circa 3 milioni e mezzo. Un record assoluto, come detto, visto che la pressione media esercitata sulle imprese italiane è pari all’8,66%. Complessivamente, l’insieme della tassazione applicata ai redditi delle imprese e dei professionisti abruzzesi (Irpef e relative addizionali, Ires, Irap) ammonta a circa il 35% del reddito totale, senza considerare i contributi previdenziali. Nel suo intervento, il responsabile nazionale dell’Ufficio politiche fiscali della Cna, Claudio Carpentieri, ha sottolineato gli elementi che caratterizzano in negativo l’attuale rapporto tra imprese e Fisco: «Se alla pressione fiscale vera e propria si sommano i contributi previdenziali, che sono poi soldi tirati sempre fuori dalle imprese – ha detto nel suo intervento introduttivo – si arriva a ipotizzare un carico che si avvicina e in certi casi supera il 48% del reddito d’impresa». Nel corso del forum coordinato dal giornalista del Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo, oltre al presidente e al direttore regionale della Cna, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo, sono intervenuti anche i senatori Filippo Piccole, del Pdl, e Giovanni Legnini, del Pd, oltre all’assessore regionale al Bilancio, Carlo Masci. «Ci sono ragioni storiche, strutturali, che sono all’origine del perverso rapporto tra Fisco, imprese e cittadini, senza considerare che oggi i vincoli di carattere internazionale fissano rigidità e paletti insormontabili, ma con la riforma che si prospetta sarà forse possibile che i cittadini stabiliscano un rapporto più sereno». Da parte sua, Legnini ha mostrato profondo scetticismo su alcune delle misure annunciate: «Della riforma si parla, ma non esiste al momento alcun testo. Oltretutto, parlare di trasferimento dalle persone alle cose del carico, ovvero di riduzione dell’Irpef compensata dall’aumento dell’Iva, vuol dire colpire i redditi più bassi e spingere verso un rialzo generalizzato dei prezzi, compresi quelli di largo consumo». Presenti in platea, tra gli altri, i consiglieri regionali Franco Caramanico e Giuseppe Di Luca, il presidente della Camera di commercio di Pescara, Daniele Becci, il vice prefetto della città adriatica, Melania Mucci.