TERAMO – “Il Gran Sasso teramano rischia di restare fuori dai grandi progetti turistici regionali con un ridimensionamento dei fondi a favore delle opere di ammodernamento ed ampliamento degli impianti”. La denuncia arriva dal consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, che ha presentato un’interpellanza per chiedere spiegazioni al presidente Chiodi e Di Dalmazio. Due le questioni che Ruffini ha posto sotto la lente di osservazione e che rischiano di ridimensionare la parte teramana del Gran Sasso: la prima riguarda un Protocollo d’intesa tra Governo, Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila ed altri enti locali sottoscritto a febbraio per per lo sviluppo degli impianti sciistici dell’aquilano. “Nel protocollo vengono individuati 70 milioni di euro per gli investimenti, ma nell’atto non c’è il comprensorio del Gran Sasso teramano”. La seconda questione riguarda il Fas: nel fondo c’erano inizialmente finanziamenti pari a 12,5 milioni di euro per la funivia di Prati di Tivo ma in una bozza successiva rimodulata dalla Giunta regionale la cifra è diventata pari a 11,4 milioni di euro. Per il consigliere del Pd, che denuncia l’abbandono del Gran Sasso da parte della Giunta regionale di centro-destra, “c’è ancora una volta la dimostrazione di come la “teramanità” dei vertici politici non abbia portato nulla di buono ai cittadini della provincia di Teramo”. “Il problema è quindi serio -secondo Ruffini – perchè se da un parte vengono tagliati i Fas per la funivia dall’altra il comprensorio teramano rischia di non poter accedere ai finanziamenti previsti dagli Accordi di Programma previsti dal Protocollo d’Intesa. Il risultato è un salto nel passato che ci riporta ad un montagna teramana isolata, senza opere pubbliche, con impianti obsoleti, insomma fuori dai giochi turistici regionali”.Questo per Ruffini accade poichè con la diminuzione dei Fas e con l’esclusione dal protocollo d’intesa della montagna, la Gran Sasso Teramana spa si ritrova ad aver contratto mutui che ora rischiano di indebitare pesantemente la società costretta a versare ogni anno una quota di interessi sui mutui alle banche per gli impianti di risalita di Prati di Tivo già realizzati ed inaugurati. I progetti di ammodernamento e ampliamento degli impianti sciistici di Prati di Tivo e Prato Selva che la Gran Sasso teramano spa ha infatti presentato, rischiano di non vedere attuazione in quanto queste leggi non hanno copertura finanziaria e nel bilancio regionale è difficile reperirli.
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