NOTARESCO – Sul caso dell’apertura della discarica Irgine è braccio di ferro tra la giunta comunale di Notaresco, guidata dal sindaco Valter Catarra, e il dirigente regionale del settore Protezione civile e Ambiente Franco Gerardini. Il nodo è la determina dirigenziale con cui nel novembre 2006 Gerardini ha rinnovato l’autorizzazione per realizzare l’impianto. “Gerardini vuol far fare una discarica che non può essere fatta – ha detto Catarra a nome dell’intera giunta, quanto mai compatta sull’argomento – e per di più i suoi atti non rispettano il decreto che il Capo dello Stato ha emesso nel dicembre 2008 in accoglimento del nostro ricorso”. Secondo Catarra c’è, in tutto questo, una “feroce determinazione”, ma soprattutto c’è un problema doppio, dove le questioni procedurali si sommano ai pericoli ambientali: “Il decreto con cui il Capo dello Stato accolse il nostro ricorso dice a chiare lettere che la procedura di autorizzazione di Irgine deve essere fatta da capo, in modo da tenere conto delle leggi e dei provvedimenti entrati nel frattempo in vigore, compreso il Piano di assetto idrogeologico. Se venisse realizzata, Irgine avrebbe lo stesso destino della Torre e potrebbe causare danni all’ambiente”. Il Piano di assetto idrogeologico classifica l’area (155000 metri cubi) come “scarpata morfologica a rischio”. Mappe alla mano, a correre il pericolo di crollo sarebbero in particolare i due “fianchi” del sito, nei cui dintorni, peraltro, si sono verificati smottamenti durante l’alluvione dello scorso marzo. Catarra ha anche fatto notare che il Comune ha recepito le indicazioni del Pai nel proprio piano regolatore e al posto della discarica prevede la creazione di una sorta di oasi naturalistica: “Basta osservare il sito – ha aggiunto – per rendersi conto a occhio che è inadatto a ospitare una discarica, e comunque la valutazione di impatto ambientale non può essere elusa”. A Notaresco sono comunque pronti a dare battaglia: “Qualora ci venisse notificata l’autorizzazione di Gerardini – ha concluso Catarra – ricorreremmo al Tar e chiederemmo la sospensiva del provvedimento”. Perplesso e allarmato anche l’assessore all’Ambiente di Notaresco, Diego Di Bonaventura, il cui timore è che Irgine possa diventare una specie di discarica della discarica: “Se venisse aperta, temo che servirebbe solo ad accogliere gli scarti del trattamento meccanico biologico provenienti da Casoli di Chieti”.
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