TERAMO – Dopo l’estate “calda” dello scorso anno, torna l’incubo incendi. Ieri la mano di un piromane, rimasto ancora sconosciuto, ha appiccato il fuoco in località Sardinara. Mentre sono ancora in corso le indagini del Nos, Nucleo Operativo Speciale del Corpo Forestale dello Stato di Teramo, sull’episodio di ieri pomeriggio, oggi, quasi in contemporanea tra loro, sono divampate le fiamme nei pressi di San Nicolò, vicino alla Teramo mare, a Villa Rupo e a Bellante (località Colle Troia). Subito è scattato l’allarme dei vigili del fuoco e l’intervento tempestivo degli uomini del Nos, guidati dall’ispettore superiore Alessio Iezzi. L’incendio di San Nicolò è stato domato in tempi brevi, anche la sua entità è apparsa modesta: a destare maggiore preoccupazione è stata la nuvola di fumo acre che si è sparsa sulla Teramo-Mare. Nel frattempo, però, gli uomini del Nos sono stati allertati anche per altri due incendi, quello di Villa Rupo, che si è sviluppato proprio al di sopra di un gruppo di case, e che è stato domato nel giro di poco tempo, e quello nei pressi di Bellante, che invece è divampato in una zona più impervia, difficile da raggiungere con le autobotti, tanto che al momento, anche a causa dell’estensione delle fiamme, si sta pensando di utilizzare dei mezzi aerei. Sembra accertata la natura dolosa degli incendi, mentre per il momento si esclude che possano essere stati provocati dalla stessa mano. “Sicuramente – afferma Iezzi – gli incendi di oggi sono scollegati da quello di ieri, quello di Villa Rupo e Bellante sono inoltre stati quasi con certezza appiccati da persone diverse, in uno dei due casi pensiamo che possa trattarsi di una vendetta tra vicini”. La situazione, che sembrava abbastanza controllabile, è peggiorata nel tardo pomeriggio, quando le fiamme sono divampate anche in località Magnanella. Impossibile non notare la coincidenza del luogo e del periodo con gli incendi dello scorso anno: il piromane, in quel caso, colpì tra il 27 e il 28 agosto.