TERAMO – Il Consiglio provinciale ha approvato ieri all’unanimità le modifiche e gli aggiornamenti al Piano faunistico venatorio e il disciplinare per la caccia nei territori degli istituti faunistici. “Nella maggior parte dei casi si è trattato di adeguamenti tecnici e in altri del recepimento di istanze provenienti dal mondo venatorio”, ha dichiarato l’assessore Giuseppe Antonio Di Michele nella sua relazione. Quanto alla caccia al cinghiale, Di Michele ha anticipato che, a partire dall’anno prossimo, l’assegnazione dei distretti (le riserve destinate all’attività venatoria) avverrà secondo il criterio della rotazione, “in maniera da consentire equità e pari opportunità ai cacciatori”. Sulla questione si è pronunciato anche il capogruppo del Pd, Ernino D’Agostino, che nel suo intervento ha evidenziato gli “storici ritardi da parte della Regione Abruzzo, che non ha mai approntato il nuovo Piano e non ha provveduto nemmeno ad emanare le linee guida, situazione che crea più di una difficoltà nella gestione dell’attività venatoria”. A fronte della situazione che ha descritto, D’Agostino ha chiesto all’assessore Di Michele “un maggior coinvolgimento della Consulta della caccia e degli Atc (Ambiti territoriali di caccia, ndr) nelle scelte di programmazione”.
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