TERAMO – A differenza di cinque anni, il suo nome non è legato a nessun ‘rumors’. Quando Antonio Di Matteo, nella primavera del 2005 doveva assumere la direzione generale della Banca Tercas Spa, il tam tam sul suo nome quale destinato alla poltrona numero due dell’istituto di credito di corso San Giorgio, ne rovinò la sorpresa il giorno della nomina, il 1° giugno. Oggi, l’uscita di scena del direttore generale della riorganizzazione aziendale, dell’operazione Teramo Basket 1 e Teramo Basket 2, dell’acquisto Caripe, quasi scivola dietro le quinte della banca. Dal 30 settembre saranno operative le sue dimissioni. Dimissioni? Sì, dimissioni. Decise e annunciate in un amen. Ancora ieri il dg era alla presentazione della nuova campagna abbonamenti della Teramo Basket – che grazie al suo appassionato e tifoso impegno ha conquistato un "tesoretto" di indiscutibile valore -, a consolidare una presenza che molti avevano temuto potesse venire meno dopo la crisi di fine stagione e il "dimissionamento" del presidente Carlo Antonetti. Singolare il destino: insieme negli ultimi quattro anni sugli spalti del Palaska, oggi entrambi non più protagonisti sul fronte societario e su quello bancario… Di Matteo lascia ufficialmente perchè vuole avvicinarsi alla famiglia, a Bologna. Ufficiosamente… pure. Nel senso che non si può dare concretezza a voci e ipotesi che non hanno ovviamente conferme. Ce ne sono svariate. Dal classico: “per dissapori" con il presidente Lino Nisii; al più ‘delicato’: il fronte giudiziario che ha toccato da vicino Banca Tercas per le inchieste romana e sammarinese – legata alla Sm International Bank dell’altro "tercassiano" Franco Iachini e della compagna dello stesso Di Matteo -; al più infido: "operazioni bancarie troppo ardite"’; al più banale ma non meno verosimile: l’interesse di carriera che porterebbe l’ex Dg verso altre istituzioni bancarie. Sta di fatto che la Tercas perde un uomo dai modi decisi, molto preparato nel suo lavoro, quotato e ambizioso quanto basta per muoversi nel difficile mondo del sistema creditizio italiano. Già in Unipol, già in delegazione regionale Abi, Di Matteo era anche amministratore delegato di Caripe, nonchè Sigiter, la società di gestione immobiliare di Tercas. Il “buco" non è da poco per la banca di corso San Giorgio. Ma si sa, l’istituto di credito non è legato alle persone, come spesso ha ricordato anche il presidente Nisii, ma alla sua stora e al suo futuro. Non sarà un caso che proprio di recente, il Cda ha nominato un vicedirettore generale a Pescara in Caripe e quattro nuovi dirigenti in Banca Tercas. Come dire, un preludio al sisma. Che non sarà di magnitudo pari a quello generato dal posizionamento fuori Tercas del predecessore di Di Matteo, De Flaviis, ma poco ci manca…
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