TERAMO – Ernino D’Agostino e i suoi intervengono con decisione sulla questione della riorganizzazione della Provincia. In una nota diffusa in mattinata, infatti, il gruppo consiliare di minoranza del Pd invita il presidente Catarra e la sua Giunta a smetterla di “raccontare frottole e a nascondere operazioni gravissime”. La prima delle presunte “frottole” su cui il Pd punta il dito sarebbe quella sul risparmio sulla spesa per il personale: “Se si somma – dichiara il Pd – alla spesa per il personale della Provincia quella per le “prestazioni di servizi” di Teramo Lavoro (che comprende gli stipendi degli ex precari e dei nuovi assunti), l’Ente spenderà nel 2011 più di quanto spese nel 2009”. Sono poi altri quattro i punti sui quali il Pd non lesina critiche e chiede risposte. Il primo riguarda l’omogeneità e funzionalità dei nuovi settori: “E’ sbagliato – prosegue la nota – scindere il Turismo e l’Agricoltura dalle Attività economiche ed aggregarli con una materia del tutto diversa quale la gestione degli appalti e dei contratti; e se il settore dell’Ambiente, se deve essere accorpato, è bene che lo sia con quello dell’Urbanistica e della pianificazione territoriale”. Nel mirino finiscono anche le previsioni sugli staff degli assessori: “Prendiamo atto – dice la nota – che la Giunta non vuole ricorrere a contratti esterni per le strutture di staff. Se è così, proponiamo che dal Regolamento venga tolta tale previsione e che, soprattutto, venga eliminata la previsione di staff degli assessori: non c’ è motivo per distogliere personale dai servizi, spesso carenti, per assegnarlo inutilmente agli assessorati. Va corretto, inoltre, l’evidente gonfiamento delle dotazioni di personale assegnato agli staff del Segretario Generale e del Gabinetto del Presidente”. E se sulla questione della rotazione dei dirigenti, gli esponenti del Pd dichiarano di non essere contrari al criterio della rotazione, a patto però che non lo si applichi a scapito di quello della competenza specifica, a proposito delle alte professionalità dicono: “Sappiamo anche noi che quello delle alte professionalità è un istituto previsto dal Contratto. Il problema è che se di alte professionalità se ne prevedono troppe (e bisogna vedere se sono tutte “alte”) ed esse vanno a sostituire altrettante posizioni organizzative, previste per chi ha la responsabilità diretta della gestione di servizi dell’Ente, si produce un doppio danno: si riduce l’efficienza nella gestione dei servizi e si aumentano i costi, visto che l’indennità di alta professionalità è ben maggiore di quella dei responsabili dei servizi”.
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