Ospedale Atri: chiudere Psichiatria? Pineto risponde con una diffida

TERAMO – La battaglia sull’ospedale civile di Atri si fa sempre più dura e caotica. Con una diffida ufficiale il Comune di Pineto chiede che il servizio di Psichiatria prosegua regolarmente, in attesa della decisione del Consiglio di Stato (prevista per il prossimo 14 ottobre). Dalla stessa diffida, ovviamente rivolta al direttore generale della Asl di Teramo, si apprende che il capo del Dipartimento invece, Saverio Moschetta, chiede la chiusura del reparto per assenza di personale. Nei giorni scorsi la decisione del Tar (che riguardava anche l’Utic) andava in senso opposto: i reparti potevano essere chiusi. Ma poco tempo dopo il Consiglio di Stato aveva concesso la sospensiva chiesta dal Comune di Pineto in attesa di entrare nel merito il prossimo 14 ottobre. Dunque i reparti dovevano proseguire l’attività. Oggi l’intervento del capo del Dipartimento e subito dopo la diffida. In una nota intanto il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, conferma il mantenimento dei posti letto di Psichiatria e dice:"Si precisa a questo proposito che è la sola direzione generale aziendale ad essere legittimata a provvedimenti del tipo “sospensione dei ricoveri”e dal momento che questo non è avvenuto, siamo certi che il direttore del dipartimento di Psichiatria di Teramo si adopererà in ogni modo per mantenere gli impegni presi dalla Direzione generale stessa, correggendo il suo provvedimento odierno. Si sottolinea, infine, come ancora una volta i partiti di opposizione in Consiglio Comunale ad Atri, insieme al solito sindaco di un comune vicino, appassionato di ospedali, non abbiano perso tempo nello “stracciarsi le vesti” di fronte alla inattesa notizia di oggi".

Ricostruiti gli ultimi passaggi della vicenda, riportiamo di seguito il testo integrale della diffida, in cui, come vedrete, l’avvocato Dal Pozzo, che firma la stessa, ammonisce sulle conseguenze penali che la mancata esecuzione dell’ultima deliberazione del Consiglio di Stato potrebbe comportare.

 


" Oggetto:      Nota Dipartimento di Salute Mentale 15.9.2011, n. 9

 

            Con la nota in oggetto, il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, sulla base di argomentazioni sostanzialmente riconducibili alla carenza di disponibilità di personale, ha disposto, con effetto immediato, la sospensione dei ricoveri presso l’SPDC dell’ospedale di Atri e la chiusura dello stesso alla dimissione dell’ultimo paziente ricoverato.

            Tale disposizione si palesa illegittima innanzitutto perché evidentemente violativa del decreto del Consiglio di Stato n. 3901/2011 alla quale codesta Direzione Generale è, invece, tenuta a dare piena esecuzione, con ciò, tra l’altro, concretandosi anche profili di natura penale.

            La illegittimità, quindi, deriva dalla assoluta carenza di potere in capo a chi l’ha sottoscritta, dalla manifesta illogicità soprattutto in termini di incoerenza sia con quanto disposto dalla stessa Direzione Generale con nota diffusa solo in data di ieri (nella quale si ripristina anche l’SPDC h24) oltre che con quanto pubblicamente dichiarato e comunicato a mezzo della stampa locale.

            Il quadro di confusione che si crea negli utenti, poi (soprattutto se si considera la tipologia dei pazienti di un Servizio Psichiatrico) genera un clima di insicurezza e si traduce, in ultima analisi, nella lesione dei diritto alla salute e alla garanzia dei livelli minimi di assistenza.

Tanto premesso, nel preannunciare che l’Amministrazione Comunale di Pineto in nome della quale formulo la presente, si vedrà costretta a ricorrere ancora una volta alla Magistratura per ottenere la sospensione dei provvedimenti di codesta Azienda Sanitaria, nel ricordare ancora una volta che spetta alla Direzione Generale dare piena esecuzione al decreto cautelare del Consiglio di Stato,                    

                        si invita e diffida la Direzione Generale della ASL di Teramo

a dare esecuzione al ricordato Decreto cautelare del Consiglio di Stato n. 3901/2011 e, quindi, a ripristinare con effetto immediato la piena funzionalità e la completa operatività del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e, per l’effetto, a volere immediatamente revocare la disposizione in oggetto indicata.

Nel riservare ogni ulteriore azione a tutela degli interessi del comune patrocinato e della collettività da esso rappresentata, e auspicando un immediato intervento, si saluta distintamente.

 

                                                                                                          Avv. Simone Dal Pozzo"