TERAMO – Novità in casa Team. Arriva l’anagrafe della spazzatura. In futuro bisognerà stare ancora più attenti a differenziare i rifiuti. È in fase di studio, infatti, un microchip che renderà tracciabili i mastelli e dirà chiaro e tondo chi ha selezionato bene e chi male, con nome, cognome e indirizzo. Intanto la raccolta differenziata è aumentata di due punti (siamo sopra al 65%, al centro-sud siamo tra i primissimi comuni, lo dice anche Legambiente), ma più avanti sarà bene pensare a ottimizzare le risorse umane dell’azienda. A sostenerlo è Pierangelo Stirpe, direttore dei servizi della Team.
– È vero che inserirete dei microchip nei mastelli della raccolta differenziata per individuare e sanzionare i cittadini sbagliano a selezionare i rifiuti?
"È stata un’idea del sindaco Brucchi. Devo dire che il sindaco ha da sempre manifestato un interessamento quotidiano per la Team e così ha maturato notevoli competenze in materia, perciò entra nel merito delle questioni in maniera puntuale e avveduta. Sul microchip siamo nella fase di studio della fattibilità tecnico-economica. L’innovazione dovrebbe riguardare i mastelli grigi, quelli per la raccolta dell’indifferenziato. In ciascuno verrebbe inserito appunto un microchip che renderebbe tracciabile il mastello, e che consentirebbe peraltro di creare una banca dati per fare pian piano tutti gli interventi correttivi e tutte le valutazioni statistiche del caso. È evidente che l’indifferenziato è la cartina di tornasole dell’andamento della raccolta: se un cittadino produce molto indifferenziato, vuol dire che probabilmente non differenzia bene. Il microchip consentirà di monitorare la situazione e dove necessario di intervenire in questo senso”.
– Da maggio, il calendario della raccolta differenziata prevede un unico ritiro settimanale del “secco”. La novità ha creato disagi ai cittadini?
“Obiettivamente all’inizio i cittadini hanno percepito qualche disagio, ma è un fenomeno consueto che si verifica ogni qual volta avviene una modifica delle “abitudini”. Si tenga conto, d’altronde, che la raccolta differenziata, proprio perché crea un innalzamento del senso civico, impegna direttamente il cittadino: ognuno è responsabile dei propri rifiuti, non c’è più, come una volta, il conferimento nel cassonetto”.
– Quali risultati ha prodotto questa scelta?
“La risposta dei cittadini è stata ottima. Nel complesso, la raccolta differenziata è aumentata di 2 punti. Il dato odierno è del 66%. Contestualmente, è scesa del 10-15% la produzione di indifferenziato. Questo vuol dire che i cittadini hanno differenziato più e meglio”.
– Con quale criterio avete fatto questa modificazione?
“Questa modificazione non è stata apportata a caso. Al contrario, rientra in un’ottica di percorso virtuoso. Percorso che abbiamo iniziato anni fa, tutto sviluppato per gradi, e finalizzato a migliorare sempre più la raccolta. Cominciammo dalle utenze commerciali, poi passammo ai nuclei industriali, poi varammo la differenziata in quartieri pilota come San Nicolò e Sant’Atto, infine arrivammo in città. Come si vede, un’azione portata avanti passo per passo, e sulla scorta di un’ampia campagna di informazione che ha coinvolto, peraltro, anche le scuole. A Termoli, per esempio, dove gestiamo la raccolta differenziata per conto del Comune, ci sono stati più disagi, perché la differenziata è stata introdotta non in modo graduale, ma in un’unica soluzione”.
– La Team offre anche servizi di raccolta domiciliare di pannoloni e pannolini: quali i risultati? Alcune lamentele ci sono state…
“Il servizio di raccolta dei pannoloni funziona bene. Chi ha in casa persone allettate, può prenotare questo tipo di ritiro domiciliare. In questo caso, i nostri operatori passano da un minimo di tre volte a un massimo di sei volte a settimana. Abbiamo replicato il servizio anche con i pannolini dei bambini. Qualche errore c’è stato, in particolare nel periodo estivo. Si tratta però di errori dovuti alla turnazione feriale degli operatori. Bisogna tener conto, però, che in generale ogni giorno raccogliamo tra i 25mila e i 27mila raccoglitori. Può succedere che ogni tanto saltino una decina di ritiri. Naturalmente ce ne scusiamo, ma sono errori umani. In ogni caso, quando avvengono queste sviste, rimediamo prontamente il pomeriggio”.
– Molti si lamentano anche per il frastuono causato dalla raccolta del vetro.
“Per il vetro purtroppo non possiamo fare nulla. Non esiste la possibilità tecnica e pratica di attutire i rumori. È una cosa che succede in tutt’Italia e succede per un motivo preciso: il Coreve, cioè il Consorzio per il recupero del vetro, richiede esplicitamente che il vetro sia consegnato “puro”, e questo esclude anche la possibilità di avvolgere il vetro con materiali, per esempio la plastica, che possano smorzarne i rumori. La richiesta del Coreve non deve però essere considerata un “capriccio”: se non è pulito, il vetro è più difficile da riciclare e perde di valore merceologico”.
– Da tecnico, quali ritiene dovrebbero essere i punti di lavoro del nuovo Cda della Team?
“Credo sarebbe utile pensare a una riorganizzazione interna, a una ottimizzazione delle risorse umane”.
– Diversi residenti del centro si protestano per la pulizia sommaria di alcune vie laterali
“Nelle direttrici principali, cioè nelle vie principali, c’è più comodità di passaggio delle macchine spazzatrici, e quindi la pulizia è più facile e profonda. Nelle vie più piccole e laterali, la spazzatrice non riesce a passare, anche per via degli arredi urbani, e quindi in quei casi provvede l’operatore. Ma l’intervento a mano è meno efficace di quello della macchina”.