TERAMO – La querelle tra Asl di Teramo e il Comune di Pineto si allunga e fa registrare un’altra puntata. Il Consiglio di Stato, stavolta in composizione monocratica, ha bocciato il ricorso contro la chiusura del Servizio di psichiatria, chiesta da Saverio Moschetta, capo del Dipartimento, per assenza di personale. L’opponente, attraverso il proprio legale, aveva anche proposto una diffida al direttore generale della Asl a dare seguito alla richiesta di chiusura del servizio. Il Consiglio di Stato, nella sua pronuncia, ritiene che i motivi organizzativi e contingenti per i quali si decide per la chisura del servizio siano validi. Dunque via libera alla decisione della Asl per la sospensione dell’attività di Psichiatria ad Atri. La Asl incassa un altro punto, dopo la pronuncia del Tar che aveva respinto il ricorso del sindaco pinetese Luciano Monticelli, contro le chiusure della stessa Psichiatria e dell’Utic, decisione da cui è scaturita un’altra istanza, stavolta al Consiglio di Stato. I giudici amministrativi di appello si pronunceranno il 14 ottobre: nel frattempo, hanno accolto la sospensiva chiesta dai ricorrenti per cui le attività nei due reparti potevano andare avanti fino a pronuncia di sentenza. Adesso per Psichiatria arriva lo stop, ma per motivi legati all’assenza di personale e dunque alla sicurezza dei pazienti. Il paradosso, in questo caso, è che tutti lavorano per il bene del cittadino, ormai in realtà solo in attesa di una parola definitiva. Intanto, secondo una nota dell’Udc di Atri, quel che sta accadendo intorno al San Liberatore “denota un accanimento furioso e persecutorio contro tutto il comprensorio interessato e corrisponde ad un disegno politico e non tecnico di privilegiare l’asse Teramo/Giulianova o, comunque, nord provinciale, spegnendo pian piano il Presidio di Atri in vista della costruzione di uno nuovo in territorio di Giulianova, a pochi minuti da Teramo”.