TERAMO – C’è aria di circospezione tra maggioranza e opposizione alla vigilia delle nomine del Cda della Team in programma domani. Mentre è dato ormai per assodato il nome di Fernando Cantagalli nel nuovo Consiglio, destinato poi alla presidenza, meno lo è il nome del componente indicato dall’opposizione. I gruppi di minoranza hanno messo sul tavolo i nomi dell’ex consigliere comunale Maurizio Angelotti (sostenuto dal Pd), dell’avvocato Leonardo Codirenzi (in quota Idv), del commercialista Ivan Di Cesare (spinto da Rifondazione Comunista), ma c’è anche chi, come il consigliere Udt, Milton Di Sabatino, è orientato sulla figura di Corrado De Iullis, consigliere Team uscente, ritenuto "uomo di esperienza" e "affidabile" anche per la maggioranza di centrodestra. Ciascuno col suo cavallo, insomma ma mentre Pd, Rifondazione e Idv si dichiarano disponibili a puntare su Maurizio Angelotti, più ferrea è la posizione di Di Sabatino ancorato alla riproposizione di De Iuliis. Una spaccatura che in qualche modo "fa gioco" per la maggioranza: in uno scenario futuro, infatti, meglio un "affidabile" che un componente che possa eventualmente "allearsi" con i due componenti nominati dal curatore giudiaziario con il rischio dunque di trovarsi in minoranza. Ecco che, scegliere la via più semplice, cioè adottare un "metodo Ruzzo" anche in questo caso blinderebbe il centrodestra da possibili scherzetti. Il sindaco Brucchi potrebbe insomma decidere di attribuire tutte le poltrone in Cda alla maggioranza o in alternativa ripetere il copione di tre anni fa: scegliere un membro indicato dalla minoranza e "gradito" alla maggioranza, in questo caso, appunto, De Iuliis. Il sindaco dichiara di non aver ancora deciso e che riserverà tutte le valutazioni all’ultimo minuto utile ma non nasconde "imbarazzo". "Ancora una volta non vedo una convergenza da parte dell’opposizione – dichiara il sindaco Brucchi – e devo essere io a togliere le castagne dal fuoco. Sono in difficoltà ma non ho ancora maturato una decisione che credo prenderò all’ultima ora. Certo è che l’opposizione ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di fare sintesi". Intanto se c’è chi, come Manola Di Pasquale (Pd) , suggerisce al sindaco di uscire dell’empasse nominando una donna, c’è anche chi, come Sandro Santacroce, annuncia battaglia qualora la scelta del sindaco dovesse ricalcare il "metodo Ruzzo".