Sottopasso della morte riaperto all'alba ma la polemica è rovente

TERAMO – E’ stato riaperto questa mattina poco prima delle 7 il sottopasso tra la Teramo-Mare e il casello dell’A-14 di Mosciano, quello tristemente famoso perchè teatro della morte dell’imprenditore Pietro Rizziero Di Sabatino, nello scorso mese di marzo quando la provincia fu allagata dall’alluvione e la sua macchina restò impantanata sotto metri e metri di acqua, facendolo annegare. Ieri la tragedia stava per ripetersi, un pò per la superficialità di alcuni automobilisti che hanno tentato l’attraveramento del tunnel nonostante ci fosse già un discreto livello di acqua alta ma soprattutto per le responsabilità dell’Anas che non ha fatto nulla per impedire che l’evento allagamento di ripetesse. E oggi la polemica divampa. La Polstrada ha chiuso il sottopasso verso le 18:30 di ieri, sono stati soccorsi i mezzi che erano rimasti bloccati e nella notte si è lavorato per asciugare e rimuovere i mezzi. Ma perchè, vista l’esperienza precedente, il tunnel è tornato ad allagarsi. Perchè torna attuale quello che si disse all’indomani della tragedia. Il progetto del tunnel è sbagliato. Per impedire l’allagamento ci sono le pompe, ma evidentemente non funzionano e per farle funzionare bisognerebbe manovrarle manuamente: il fatto è che la centralina di controllo è posizionata in un punto, sotto le grate, dove basta appena mezzo metro di acqua per ricoprirla e renderla accessibile soltanto con i… sub! Dunque, mai come in questo caso è utile il consiglio: quando piove, anche se poco, è meglio stare alla larga dallo svincolo…