TERAMO – Si odono scricchiolii nei banchi della minoranza in Consiglio comunale. Scricchiolii che rischiano di trasformarsi in rumori decisamente più forti. Stamattina è arrivata come un fulmine a ciel sereno la decisione del capogruppo della lista civica Città di Virtù Lino Befacchia di dimettersi dal suo incarico di consigliere comunale: tenendo fede al suo stile, Befacchia ha consegnato una lettera di dimissioni in piena regola al Presidente del Consiglio comunale Angelo Puglia, autorizzandolo a divulgarne il contenuto. Befacchia, nella lettera, si dice rammaricato del fatto di non essere riuscito ad impedire “lo scempio di Piazza Dante e di Piazza Garibaldi, il varo di un Prg raffazzonato e dilapidatorio degli spazi e del territorio urbani”,e aggiunge: “vado via anche perché ormai sono costretto a vedere le vie della città trasformate in un parcheggio che umilia l’architettura urbana, già ampliamente mortificata da inestetismi che solo un silenzio complice riesce a tollerare; sedie lungo il Corso, gazebo ed edicole che gridano vendetta, parte della Città storica ignorata o desertificata, piazza Martiri e Chiesa Madre periodicamente offese”. Befacchia chiude la sua lettera con un pensiero verso i giovani. “Mi sia concesso di formulare l’augurio alla mia città; che con un sussulto di orgoglio e di amore i giovani di Teramo, riscoprano i sentimenti civili, di libertà e di patria, che guidarono gli Orsini e i Capuani e quanti riscattarono con gesta eroiche un ventennio di inerzia e di rassegnazione, per avviare una rinascita morale della città, senza la quale la precarietà grigia del presente fluirà irreversibile verso la decadenza del domani". Al suo posto, nel prossimo Consiglio comunale vedremo Silvio Antonini, primo dei non eletti nella lista civica Città di virtù, di cui sarà l’unico rappresentante: la lista, infatti, aveva già perso il suo primo capogruppo, Silvana Di Saverio e il consigliere Valdo Di Bonaventura, passato all’Idv. I banchi dell’opposizione sono agitati anche dalle polemiche emerse in seguito alla conferma di Corrado De Iuliis nel Cda della Team: sembra ormai non più ricucibile lo strappo tra Milton Di Sabatino (Udt), forte sostenitore di De Iuliis e il Pd, che invece spingeva su un altro candidato. I toni della discussione non sono andati giù al consigliere Di Sabatino, che ora minaccia di rompere i rapporti con il principale partito di minoranza e di formare una lista a parte per le prossime elezioni, sostenendo un candidato sindaco diverso dal Pd. “Se non accettano De Iuliis per me il dialogo è chiuso”, ha detto Di Sabatino, smentendo però categoricamente i rumors che lo vorrebbero in trattative con il centrodestra, per un passaggio con la maggioranza. La rottura sarebbe nata dalla decisione del Pd di disertare l’incontro proposto da De Iuliis con tutti i rappresentanti della minoranza: il partito avrebbe affermato di voler discutere solo con il presidente della Team Cantagalli.
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