TERAMO – E’ soddisfatto il sindaco di Atri Gabriele Astolfi dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale, da parte della Asl di Teramo, che i servizi di Urologia e Diagnosi e cura psichiatrica dell’ospedale San Liberatore non verranno smantellati. “E’ un risultato – commenta Astolfi – che fa seguito ad un’ incisiva e forte azione dell’amministrazione comunale nei confronti dei vertici aziendali, che hanno recepito le istanze provenienti dal nostro territorio di cui sono stato portavoce nelle sedi opportune, in una serie di riunioni sia con i vertici aziendali che in sede di comitato ristretto dei sindaci”. Della stessa opinione del sindaco è il Comitato sanità, istituito dal Consiglio Comunale e formato da tecnici ed operatori del San Liberatore. “Va sottolineato – prosegue il primo cittadino – che tale atto della direzione generale rappresenta un tassello del più ampio progetto in corso sul nostro ospedale. Si tratta di un passo importante del nostro impegno per il San Liberatore volto a potenziare e preservare i servizi”. Il nuovo atto aziendale prevede, infatti, oltre al potenziamento della diagnostica e dell’organico, l’istituzione di nuove strutture operative: l’Unità operativa di riabilitazione H24 a supporto della chirurgia, della medicina, dell’ortopedia e della neurologia; L’Unità operativa di prevenzione odontostomatologica a valenza universitaria, l’Utap e l’ospedale di comunità , in fase di realizzazione, che sarà attivo dalla primavera 2012; l’unità operativa, a valenza aziendale per le malattie dismetaboliche; l’Unità operativa complessa di Lungodegenza, oltre alla Cardiologia a valenza universitaria già operativa dal primo settembre. E’ inoltre in fase di definizione l’attivazione di due centri regionali per la Medicina dello Sport e per la fibrosi cistica e celiachia infantile. “Il progetto definitivo previsto dall’Atto Aziendale per il San Liberatore non penalizza e declassa in alcun modo la struttura – ribadisce il primo cittadino – e mira ad un suo potenziamento, preservando servizi e posti letto: per la prima volta, dopo oltre 10 anni, si evince una seria programmazione per il nostro presidio. Nessuno dei servizi e dei reparti verrà soppresso né ridimensionato”. La prossima settimana verrà convocato il Comitato Sanità, per analizzare i recenti sviluppi della vicenda del San Liberatore. “Daremo conto alla popolazione di tutti i passi compiuti – conclude Astolfi – e dei progetti in itinere, per il bene del San Liberatore, la cui immagine rischia di essere gravemente compromessa dall’azione politica in corso da parte di alcuni partiti politici”.
Ecco il testo integrale della lettera inviata dal manager della Asl Giutino Varrassi al sindaco di Atri:
“Gentilissimo signor Sindaco, faccio seguito alle nostre innumerevoli conversazioni degli ultimi mesi per confermare quanto segue: la Asl, dopo essersi consultata con gli uffici Commissariali della Regione e a seguito di una riunione operativa dell’Alta Direzione ha deciso di accogliere le istanze da Lei più volte rappresentate, e cioè di lasciare operativi i posti letto di SPDC e di Urologia del San Liberatore, anche nel caso che il Consiglio di Stato si esprimesse a favore delle decisioni in precedenza assunte e contro cui esiste un ricorso già vinto dalla Asl in prima istanza. Consci che questa sia una decisione transitoria, nelle more di una definizione riorganizzativa mirante al miglioramento dei servizi offerti, ci si augura che il personale sanitario ed amministrativo che opera nel presidio ospedaliero voglia davvero compartecipare alle azioni riformatrici dei processi di lavoro, unico mezzo per consentire al San Liberatore una lunghissima sopravvivenza. Nella certezza di aver fatto cosa gradita a tutta la popolazione dell’area vasta su cui il presidio insiste, le invio i più cordiali saluti ”.