TERAMO – Una task-force per i servizi sociali e assistenziali. Si tratta della Rete dei servizi territoriali, che, da circa un anno e mezzo, si sta sperimentando nella nostra provincia. Un progetto ambizioso, che è nato per raccordare e sincronizzare tutte le realtà del territorio che operano nella direzione di fornire prestazioni socio-assistenziali rivolte ai soggetti più deboli ed emarginati della società, nessuno escluso: anziani, disabili, extracomunitari, rom, disagiati psichici, dipendenti da vecchie e nuove droghe, minori e adolescenti. Un processo di inclusione sociale a tutto tondo, promosso da una Cabina di regia partita dalla collaborazione di 4 soggetti e arrivata a ben 20 partner, pubblici e privati, che rappresentano tutti gli ambiti e i settori della società civile. Nella Rete sono infatti coinvolte istituzioni quali la Asl di Teramo nelle articolazioni del Sert di Giulianova-Atri, del Centro di salute mentale di S.Egidio alla Vibrata, del Servizio di Ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale di Giulianova e del Servizio Sociale dell’Ospedale di S.Omero, la Prefettura di Teramo, la Provincia di Teramo, la U.E.P.E. di Teramo, l’Istituto Alberghiero di Giulianova, l’Unione dei Comuni della Val Vibrata, ma anche realtà private, la Caritas di Teramo e la Casa di Riposo di Civitella del Tronto ed infine molteplici realtà associative come la Federazione Romanì, l’Associazione Percorsi, l’Associazione De Finis, ed altre ancora. Il progetto è stato presentato oggi nella sede del Sert di Giulianova. “La Cabina di regia – spiega il coordinatore Cesare Di Carlo – ha attivato molteplici gruppi tematici che hanno coinvolto diverse decine di realtà istituzionali e non della provincia di Teramo. In questi gruppi sono stati messi in evidenza gli aspetti più problematici che caratterizzano attualmente i sistemi di welfare della provincia di Teramo. Sono state attivate nuove prassi e nuove procedure per tessere quella Rete territoriale che, sola, può garantire la efficace sussidiarietà tra il pubblico ed il privato sociale, tra il Volontariato e l’Ente Locale, tra le Istituzioni Scolastiche, Sanitarie, Sociali ed il vasto mondo del disagio che investe i cittadini più deboli”. I protagonisti di questo esperimento-pilota stanno organizzando un Workshop che si terrà ad aprile del prossimo anno a Giulianova e che costituirà un momento di confronto e dialogo anche con altre realtà conosciute a livello nazionale, come Gruppo Abele di Torino e la Comunità di Sant’Egidio di Roma oltre ad esperienze significative di Rete Territoriale promossa da Servizi Pubblici, quali quella di Trento e quella di Trieste. “La nostra Rete – conclude il dottor Di Carlo – è aperta anche a tutte le altre realtà che quotidianamente operano ed agiscono sul nostro territorio provinciale”.