L’AQUILA – Pene confermate nel giudizio di Appello per i due zingari minorenni di 17 e 15 anni accusati di aver ucciso a pugni nell’agosto 2009, a Villa Rosa di Martinsicuro, lo studente 23enne di Castel di Lama, Antonio De Meo. I giudici della corte d’Appello dell’Aquila (presidente Catelli, a latere Manfredi e Cirillo) hanno confermato la condanna a 8 anni di reclusione inflitta dai giudici del primo grado del tribunale dei minorenni dell’Aquila nel 2009. Anche per i giudici di secondo grado l’accusa è quella di omicidio preterintenzionale. La vicenda face scalpore all’epoca dei fatti. De Meo, cameriere in un albergo di Villa Rosa, era appena uscito dall’hotel: la lite con tre rom minorenni scoppiò per una bicicletta e avvenne davanti a un chioschetto di panini. La discussione si trasforma in aggressione e il giovane cameriere viene colpito da alcuni pugni in volto, cade per terra e muore sul colpo. Il terzo rom all’epoca dei fatti era minore degli anni 14 e dunque non imputabile.