TERAMO – Sono circa 23 i lavoratori interinali del Comune di Teramo che rischiano di rimanere a spasso dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di stabilità. Il problema si pone perchè le norme impediscono agli enti di procedere alle assunzioni qualora l’incidenza delle spese per il personale sia pari o superiore al 40% della spesa corrente. Nel computo della percentuale rientrano anche le spese sostenute dall’ente e derivate dalle società a partecipazione pubblica titolari di un affidamento diretto dei servizi pubblici locali senza gara. Nel caso di Teramo rientrano vi rientrano dunque i lavoratori della Team e della Ruzzo Reti, del Cope (Consorzio Punto Europa) e del Mote (consorzio Montagne Teramane e Ambiente Spa). Il problema della municipalità teramana è costituito dal fatto che spese complessive per il personale rappresentano il 48% circa della spesa corrente, ben oltre dunque i parametri di legge. A fare le spese di un adeguamento (sul quale è aperto anche un dibattito dell’Anci che si interroga sulle modalità di calcolo dell’incidenza delle spese per il personale) potrebbero essere dunque solo i lavoratori interinali che costano al Comune 550 mila euro all’anno. Tenuto in considerazione che la spesa annua per i dirigenti tocca il milione e 200 mila euro all’anno, una riflessione, alla luce dei tagli sulle premialità annunciate dal sindaco Maurizio Brucchi, potrebbe partire da qui.
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