TERAMO – Il menu ideale per il Natale sarà originale, sano, ma sopratutto low cost: basta costosi cenoni a base di salmone e foie gras, gli italiani riscoprono i prodotti del territorio e sulle tavole imbandite per pranzi e cenoni arriva anche la pizza. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Associazione Pizzaioli, Apes, su un campione rappresentativo di 300 pizzerie e ristoranti italiani, alle prese con gli eventi gastronomici delle feste. L’effetto della manovra del Governo Monti, secondo lo studio, si fa sentire anche sulle tavole: archiviati foie gras, salmone e caviale, considerati ‘esotici’ e troppo costosi. Al loro posto gli italiani riscoprono i piatti della tradizione regionale, preferiti dal 62% degli intervistati. E così per pranzi e cene di Natale sempre in voga in Emilia-Romagna il culatello, i tortellini in brodo, tagliatelle al ragù, lasagne, cotechino e zampone con lenticchie. Il trend per il Capodanno, invece – secondo l’associazione pizzaioli – prevede soluzioni più originali, con proposte di piatti beneauguranti per l’avvio del 2012, come la speciale Pizza SuperEnalotto, a base di sei ingredienti espressione dell’eccellenza gastronomica made in Italy, tanti quanti i numeri della combinazione da indovinare per aggiudicarsi il jackpot milionario: pomodoro, mozzarella e basilico per richiamare il tricolore, olio d’oliva, il peperoncino rosso, simbolo del cornetto propiziatorio, e, per finire, il culatello, perchè per vincere bisogna anche avere un po’ di fortuna. Secondo lo studio, comunque, gli italiani non sono disposti a rinunciare ai momenti di convivialitù con parenti e amici: per il 92% del campione preso in esame i canonici appuntamenti a tavola vanno rispettati. Tuttavia otto italiani su 10 si dicono preoccupati per la situazione attuale e confessano che quest’anno modificheranno le proprie consuetudini. Secondo gli intervistati, il menu ideale per le festività di fine 2011 e inizio 2012 deve innanzitutto costare poco (42%), deve essere di buon auspicio (25%), originale (13%), fare uso di prodotti del territorio (11%) ed essere sano (6%). E se la stragrande maggioranza resterà in casa (74%), si stima che un italiano su quattro non rinuncerà a mangiare fuori, preferendo tuttavia le più economiche pizzerie (56%) ai ristoranti (29%).
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