Il monumento ai caduti per il bike acrobatico

TERAMO – E’ fin troppo chiaro da questa foto quanto possa valere, almeno a Teramo, per i minori degli anni 30 il rispetto intanto per la cosa pubblica, poi per la memoria e per la storia. Nell’ennesimo blitz fotografico di Marcello Olivieri dell’Associazione Teramo Vivi Città, la prova provata di come oggi anche il monumento alla resistenza teramana venga violato da chi, in questo caso, è in vena di bike acrobatico. I giovani che lo praticano li chiamano "trick", sono movimenti rischiosi in sella alle bici da trial nei punti più impensati dei centri urbani, laddove c’è da misurarsi con la forza di gravità. L’impensabile stavolta è proprio tale: questa acrobazia sul monumento che ricorda i partigiani teramani in largo Madonna delle Grazie, per di più sotto gli occhi di qualche interessato spettatore, è come sostiene Teramo Vivi Città un oltraggio «ai morti in guerra e alla storia della città».

Lo sdegno dell’Anpi Teramo. Antonio Topitti e Mirko De Berardinis, rispettivamente presidente e segretario della Sezione di Teramo "Manfredo Mobili" dell’Associazione Nazionale Partigiani D’Italia, ringraziando Teramo Vivi Città per la segnalazione dell’increscioso episodio,  raccoglie l’importante segnalazione pervenuta agli organi d’informazione da parte dell’Associazione “Teramo Vivi Città” ritiene «inaccettabile e vergognoso il fatto che il monumento dedicato ai Martiri della Resistenza Teramana, venga utilizzato da alcuni incivili per effettuare acrobazie sportive. Gesti irriguardosi ed offensivi nei confronti dell’importante monumento storico ed artistico, sacro all’idealità Teramana». La sezione teramana dell’Anpi chiede alle autorità cittadine ed in particolare alla Polizia Municipale, «di vigilare con maggiore attenzione per garantire l’incolumità e il rispetto dei nostri Monumenti, affinché si prevengano atti di vandalismo e non si verifichino più simili episodi indecorosi per una Città civile». L’Anpi ricorda come il monumento ai caduti della Resistenza Partigiana fu realizzato dal grande scultore Augusto Murer. L’Opera fu inaugurata nel 1977 dall’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, con l’ex Sindaco di Teramo, Ferdinando Di Paola e il Senatore Gelasio Adamoli dell’A.N.P.I. , in una piazza gremita di cittadini, partigiani e autorità. La lapide fu dettata dallo storico Riccardo Cerulli.