Protezione civile: soltanto la metà dei Comuni ha un piano

TERAMO – Si è tenuta stamattina, nella sala polifunzionale della Provincia, la riunione convocata dal Prefetto Eugenio Soldà e dal presidente della Provincia Valter Catarra con i sindaci del territorio sulla prevenzione delle emergenze. Nel corso dell’incontro, in cui è stato confermato il dato che solo il 50% dei Comuni teramani ha predisposto un proprio Piano di Protezione civile, i sindaci sono stati invitati a mettersi in regola. “La prevenzione è importante – ha sottolineato Catarra –, ma l’esperienza delle recenti alluvioni insegna che bisogna fare sistema anche nella fase del post-emergenza, in cui gli enti locali non possono essere lasciati soli, altrimenti vengono meno le risorse per fare prevenzione e ordinaria manutenzione”. Un altro dato che è emerso dall’incontro è che la sala operativa della Prefettura, che non è adeguata alle norme antisismiche, dovrà essere spostata. Si pensa ad unirla a quella già presente nella sede dei Vigili del Fuoco, implementandola con la cartografia del Sit, il sistema informativo territoriale della Provincia. Da oggi, inoltre, entra in vigore il protocollo d’intesa siglato tra Regione e Prefetture che prevede un sistema nuovo, definito “multi rischio” di allertamento. “La Regione – ha spiegato il direttore della Protezione civile regionale, Carlo Visca – ha deciso di sostituire il sistema di comunicazione via fax con un sistema di messaggistica per l’invio di sms direttamente sui telefonini dei sindaci; un ulteriore passaggio sarà approdare alla piattaforma multicanale per il collegamento e la comunicazione in tempo reale con i Comuni. L’invito a tutti i Comuni, per la redazione e l’aggiornamento dei loro piani, è di servirsi del Centro funzionale di protezione civile e della sala operativa, in funzione 24 ore su 24, con la sua equipe di esperti”. Altro aspetto messo in evidenza è quello dell’importanza dell’informazione alla popolazione: i Comuni, unitamente ai piani, devono predisporre degli strumenti informativi, anche dei semplici depliant, che diano le informazioni essenziali in caso di emergenza, con l’indicazione, delle aree di ammassamento, di primo soccorso e delle vie di fuga. “Nella redazione del piano provinciale – spiega l’assessore provinciale all’urbanistica, Vincenzo Falasca – abbiamo cercato di assicurare il massimo coinvolgimento, con l’organizzazione di incontri nei vari Comuni. Abbiamo fatto la scelta prioritaria di orientare la pianificazione provinciale al rischio idrogeologico, dove la prevenzione gioca un ruolo fondamentale, senza tuttavia trascurare altri rischi, come quello sismico”.  Alla base del piano provinciale è stato assunto il “metodo Augustus”, che delinea un indirizzo per la pianificazione di emergenza flessibile, secondo i rischi presenti nel territorio.  Il piano si uniformerà alle linee guida per la pianificazione delle province che, come annunciato nell’incontro di oggi, saranno approvate a fine mese dalla Giunta regionale.