ROSETO – I giudici del Tribunale amministrativo amministrativo regionale dell’Aquila hanno discusso un ricorso presentato dall’ex consigliere regionale Antonio Norante, eletto per due legislature di seguito nel listino bloccato, prima con il centrosinistra di Antonio Falconio e poi con il centrodestra di Giovanni Pace. Dieci anni di consiliatura per i quali Norante, che è stato presidente della commissione Bilancio, ha fatto richiesta al Consiglio per avere il riconoscimento del vitalizio all’età di 55 anni, nonostante una legge regionale, la numero 40 del 2010, nel frattempo abbia fissato a 60 il minimo dell’età per ottenere la pensione cumulabile, aumentando di cinque anni il limite precedente. Con un nuovo provvedimento, poi, il privilegio è stato del tutto abolito, anche se a partire dalla prossima legislatura. Norante ha compiuto a luglio 55 anni a luglio 2011, dieci mesi dopo l’approvazione della legge "taglia-costi" che lo ha messo fuorigioco. Con la sentenza numero 695, il Tar ha dichiarato il proprio difetto di competenza rinviando la questione al giudice del lavoro. A questo punto non si sa se Norante continuerà la sua
battaglia legale. I vitalizi hanno un costo annuo di 5,7 milioni di euro per le casse del Consiglio regionale, mentre i
consiglieri in carica ancora in attesa di raggiungere l’età per ottenere il vitalizio possano rinunciare subito alla pensione riavendo indietro tutti i contributi già versati rivalutati al saggio legale di interesse.