TERAMO – Teramo ha a cuore gli studenti teramani? Dure le perplessità mosse in un comunicato dall’Udu di teramo, l’Unione degli studenti universitari delusi dall’indifferenza mostrata delle istituzioni locali verso chi sceglie l’ateneo teramano per proseguire il percorso di studi. Le critiche si rivolgono soprattutto contro le politiche sulla mobilità urbana e le “pormesse mancate dell’assessore di Giovangiacomo” che impedirebbero il ricongiungimento del polo universitario dal tessuto urbano, ritenuti sconnessi nelle logiche e nei servizi. Gli studenti lamentano di non aver mai ottenuto impegni concreti a favore di richieste “a costo zero” poste già da mesi all’assessore comunale alla Viabilità, a un tavolo concertato con la Baltour e l’Adsu ovvero: pensiline nelle fermate della mensa universitaria e della Linea 7 di fronte l’università; una fermata in Via Po per le corse interregionali della Baltour (per servire le esigenze dei numerosi studenti fuori sede della Facoltà di Veterinaria); la revisione della sospensione della Linea 7, vittima prescelta dei tagli sul kilometraggio (“è l’unica linea ad offrire la copertura dell’intero Campus); linee notturne di collegamento tra il centro della città e Colleparco; la possibilità di installare nelle sedi di Colleparco una biglietteria automatica. A cuore degli studenti universitari c’è poi la possibilità di istituire una zona "free riding" tra le sedi di Colleparco e la mensa universitaria, ovvero l’esenzione dal pagamento del titolo di viaggio che gli studenti sono costretti a obliterare per una sola fermata, essendo impervia la strada che congiunge i due plessi dello stesso campus. “In quasi tutta Italia – si legge nella nota diffusa dagli studenti – le mense sono adiacenti le facoltà, ma purtroppo a Teramo questo "privilegio" non esiste e viene negato ogni diritto allo studio. Pensiamo ad esempio agli studenti beneficiari della borsa di studio che risiedono a Colleparco che preferiscono non usufruire del pasto gratuito perché, per raggiungere la mensa e poi per tornare indietro, dovrebbero comunque pagare il biglietto”. “Netta chiusura – prosegue il comunicato – abbiamo ricevuto dall’assessore Di Giovangiacomo su tutte le nostre proposte, tranne che per le pensiline (assicurazioni ricevute a maggio, entrambe le fermate ne sono ancora sprovviste) e per l’istituzione del "free riding", per la quale si era convenuto che gli studenti potessero usufruire gratuitamente di quella tratta (Università-mensa / mensa-Università) munendosi di un tesserino gratuito rilasciato dal Comune”. “Abbiamo lasciato il tavolo con l’assicurazione che da lì a pochi giorni si sarebbe proceduto alla delibera e quindi all’inizio dell’erogazione del servizio, ma a distanza di tre mesi, nonostante continue sollecitazioni, a tale delibera non si è ancora giunti, ma ci è anzi stato chiesto di aspettare ulteriormente”. “Il primo passo da compiere verso una “Teramo universitaria” sarebbe quello di garantire trasporti adeguati. Siamo stufi – dicono gli studenti – di essere presi in giro. L’Università, per questa amministrazione comunale, rappresenta una risorsa o un peso? Se si tratta di una risorsa dia seguito a queste "richieste”. Stiamo parlando di costi irrilevanti per poter migliorare i servizi resi agli studenti universitari teramani (che ogni anno diminuiscono sempre di più). Se invece rappresenta un peso, si dica chiaramente senza prendere in giro gli studenti. E’ bene, quindi, che l’assessore Giorgio Di Giovangiacomo ottemperi al suo lavoro”. L’attenzione degli studenti si concentra infine sulla Casa dello Studente: “Si trova nello stesso plesso della mensa, con l’attuale stato dei trasporti non ci troveremo di fronte ad una nuova cattedrale nel deserto?”. “I fondi F.A.S. dovrebbero consentire entro la metà del 2013 di concludere la struttura ma gli studenti che non frequentano le facoltà presenti a Coste Sant’Agostino si troverebbero, di fatto, aprioristicamente esclusi dalla possibilità di usufruire della residenza universitaria. Anche gli studenti che frequentano le sedi di Colleparco avrebbero mille difficoltà per recarsi in centro (non è un caso che tra gli studenti chi prende casa nel quartiere di Colleparco è per forza di cose automunito), e l’attuale programmazione degli orari non è funzionale agli studenti. La politica ha agito "senza cervello" costruendo una casa dello studente tra il quartiere di Colleparco e il centro storico, fuori dalla portata degli studenti e poco fruibile. Se non ci saranno servizi di supporto la politica avrà realizzato l’ennesimo sperpero di denaro pubblico. Continueremo incessantemente a condurre la battaglia di "Teramo città universitaria" – concludono gli universitari – sperando di non essere lasciati soli tra silenzi assordanti e immobilismi vergognosi da parte delle istituzioni comunali.
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