TERAMO – E’ stata davvero una prima serata carica di adrenalina quella che ha vissuto ieri il compositore e musicista teramano Enrico Melozzi, il “maestro” Melozzi, come ha tenuto a precisare Gianni Morandi, sul palco dell’Ariston. Per lui, che ha già il record di direttore d’orchestra più giovane di questa edizione della kermesse canora, tanti applausi e riconoscimenti ma anche una piccola disavventura, che ha raccontato sul suo profilo di Facebook e su cui oggi continua a scherzare: “E’ vero – ci dice – mi hanno rubato il cappotto all’Ariston, dentro avevo anche il mio pass…Sono andato in albergo per cambiarmi, visto che ero tutto sudato, e poi mi sono accorto che non avevo più il mio lasciapassare: senza quello, all’Ariston non fanno entrare nessuno… Per fortuna, però, il mio ciuffo mi ha salvato”. E’ andata proprio così, perché il musicista teramano non è di certo passato inosservato: i capelli, da sempre ribelli, sono stati un po’ “domati” dalle abili mani degli hair stylist della Rai, “sempre su mia indicazione”, chiarisce Melozzi. E proprio grazie al ciuffo è stato immediatamente riconosciuto dalla security. Il suo look è stato tra i più commentati, anche perché, come ci aveva annunciato, si è presentato sul palco senza la bacchetta d’ordinanza e con un vestito portato da casa. L’idea della pochette, fucsia, intonata all’abito di Noemi, è invece stata dello stilista Enrico Coveri. E per stasera? Melozzi dovrebbe rinunciare al suo look informale e indossare, per la prima volta nella sua vita, uno smoking, sempre con una pochette che richiamerà la mise di Noemi. “E’ stata un’emozione grandissima – racconta – dopo l’esibizione mi sono ritrovato in albergo a commentare la puntata con Celentano che si stava rivedendo in televisione… mi è sembrato quasi surreale”. Il clima “spietato” da dietro le quinte? “Sicuramente c’è tensione e competizione tra tutti, ma c’è anche molta collaborazione e professionalità: io, con gli altri artisti della Sony, la mia casa discografica, siamo stati davvero benissimo, conosco Rocco Papaleo da tempo, anche perché è uno degli artisti che insieme a me e molti altri sta portando avanti l’occupazione del teatro Valle a Roma”. E con Melozzi c’era anche un altro teramano, il pianista Arturo Valiante, che si è esibito con Rocco Papaleo. Per lui l’emozione è stata, se possibile, ancora più grande. “Ho saputo di questa grande opportunità – racconta – soltanto un giorno prima di esibirmi, è stato davvero incredibile! Il pezzo portato da Rocco a Sanremo fa parte di uno spettacolo che stiamo portando in scena in tutta Italia”. Il rapporto con Melozzi? “Bellissimo, ci stimiamo a vicenda, lui è bravo e molto professionale, abbiamo cenato insieme, eravamo davvero emozionatissimi e felici”. Forse Valiante farà un’altra “incursione” sul palco sanremese, visto che, per il momento, è rimasto nella città dei fiori. Intanto il cellulare di Melozzi è stato preso d’assalto dai tantissimi amici teramani che lo seguono da tempo, fin dall’inizio del suo primo gruppo musicale, fondato tra i banchi del Liceo Classico, “Il komplesso di Edipo”. Tra i tanti sms ricevuti c’è anche quello del sindaco Maurizio Brucchi, che lo ha ringraziato per aver portato il nome di Teramo sul palco più importante d’Italia.
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